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Nel deserto va a Vinales il primo round MotoGP

Vinales primo sotto la pioggia di Losail. Convincente partner di Rossi.

Va a Maverick Vinales il primo round MotoGP dell’anno, in Qatar. Buona la prima per lo spagnolo sulla Yamaha che sotto la pioggia nel deserto di Losail mette in mostra il suo talento e la stoffa del predestinato, due aspetti che hanno convinto la casa giapponese a investire su di lui come compagno di squadra di Valentino Rossi.

Una gara condizionata, come detto, dal meteo che ha fatto cancellare le prove in qualifica costringendo alcuni piloti a una partenza ad handicap (su tutti il Dottore, partito decimo) e slittare di quarantacinque minuti l’inizio della gara. Ma alla fine, si sa, i migliori emergono nelle difficoltà e quindi onore al merito a Vinales che con questi primi 25 punti, soprattutto nelle circostanze avverse in cui sono stati raccolti, potrebbe iniziare a pensare di non accontentarsi di un semplice ruolo da comprimario.

In molti vedono infatti un ipotetico passaggio di consegne tra il pilota di Tavullia e lo spagnolo, indicato dagli addetti ai lavori come un futuro campione del mondo. Non è detto che il pesarese sia della stessa idea, senza contare che prima di tutti ci sarà da battere il campione in carica Marc Marquez, ma è pensabile che la lotta ai vertici vada allargata anche a Vinales, che quest’anno può contare su una monoposto molto più competitiva.

Brutta partenza, grande rimonta

Nonostante la falsa partenza che l’ha fatto scivolare dietro a Iannone, Dovizioso, Marquez e al sorprendente Zarco sulla Yamaha del team Tech III (inaspettato momentaneo protagonista), Maverick Vinales è riuscito in una prodigiosa rimonta dimostrando una tenacia e intelligenza tattica nello scegliere il momento giusto per sferrare l’attacco decisivo. Due virtù che fanno di lui un avversario credibile e temibile anche per i più smaliziati Marquez e Rossi.

Finito fuori dai giochi Zarco, Dovizioso ha preso il comando e dato vita a un duello entusiasmante con Vinales che si è risolto soltanto nella penultima tornata dopo una serie di sorpassi e controsorpassi in favore dello spagnolo. La Ducati però può sorridere: i progressi intravisti nell’ultima parte della stagione scorsa non sono stati un effimero fuoco di paglia. La Desmosedici si è dimostrata ancora una volta all’altezza della competizione e se Jorge Lorenzo (soltanto undicesimo in Qatar) riuscirà a garantire il salto di qualità atteso per riportare il titolo a Borgo Panigale, allora ci sarà di che divertirsi.

Può gioire anche Valentino Rossi, che partiva dal decimo posto in griglia e ha dimostrato ancora a tutti, se ce ne fosse bisogno, che non bisogna mai darlo spacciato fino alla fine. Anche per il Dottore una rimonta che l’ha portato fino alla terza posizione ma che ha fatto intendere che, nonostante l’età non più verde, il viale del tramonto è ancora lontano dall’essere percorso.  Resta invece l’amaro in bocca per il terzo italiano in gara, Andrea Iannone: per il pilota al debutto con la Suzuki un podio sfumato a dieci giri dal termine dopo una scivolata in curva. Anche nel suo caso le premesse sono più che positive e se limiterà qualche “colpo di testa” che ha contrassegnato le sue stagioni alla Ducati, il Mondiale avrà un sicuro protagonista.

Giù dal podio anche Marquez, partito bene ma poi spentosi lentamente, che ha dovuto cedere il passo dinnanzi alla rimonta di Vinales e alla maggiore verve di Dovizioso, i due piloti in evidenza in quel di Losail. Per riconfermarsi sul tetto del mondo il maiorchino dovrà dimostrare ben altro. Il livello della competizione si è infatti alzato e l’equilibrio viaggia ormai su un filo sottilissimo. La Motogp tornerà tra due settimane: si vola in Argentina.

Andrea Sicuro

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