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Nissan Design: l’eredità di Shiro

Shiro Nakamura

 Il maestro del design Nakamura lascia la Nissan, dopo averne tracciato la via.

Considerato uno dei maestri del design automotive, Shiro Nakamura ha cessato la sua collaborazione con Nissan, dopo quasi 18 anni. Dopo che da capo dell’ufficio creativo ha raggiunto la vice presidenza. Lo ha fatto nel suo stile, compassato e senza rumori. Creatore di tante vetture di rilievo, è tra i pochi che hanno portato il design fino ai piani più alti del management.     

Radici giapponesi, formazione USA

Giapponese, Shiro Nakamura prese professionalmente il volo  dopo il master in USA, all’Art center di Pasadena (California). Segno di una grande passione per l’auto, oltre che per l’arte, l’architettura e la musica, soprattutto Jazz. Tutti riflessi della sua personalità e del suo talento come designer.

Che la sua matita intonasse melodie anticonvenzionali quanto raffinate lo dimostrò anche nel periodo di lavoro in Isuzu. Sicuramente con la Vehicross, che lo ha lanciato a livelli internazionali, anche se è rimasta un un po’ un rebus commerciale. Un fuoristrada che parlava bene la lingua moderna dei SUV, dallo stile molto evoluto. Forse fin troppo per portare il marchio Isuzu, il cui pubblico era abbastanza tradizionalista. Vehicross venne davvero molto ammirata, ma prodotta in circa cinquemila esemplari, la maggior parte per il nordamerica.

Nel 1999 Carlos Ghosn lo volle alla Nissan. Agli esordi, Nakamura ha creato la bellissima Infiniti FX, crossover sportiveggiante che ha entusiasmato il pubblico di tutto il mondo, tanto da battagliare forse inaspettatamente con la Nissan Murano.

Ma Shiro ha una mentalità poliedrica, che lo ha portato poi a passare dalla razionalista Cube alla sensuale concept Infiniti Essence, con la quale ha aperto la nuova fase stilistica del brand di lusso della Nissan. Nella lista dei modelli targati Nakamura ricordiamo alcuni esempi rappresentativi della sua creatività.

Come la Micra del 2002, o la robotica Nissan Pivo concept – microcapsula a 4 ruote con abitacolo girevole (2005), seguita dalla Pivo concept 2, più realistica e nella quale girano anche le ruote per la marcia laterale, e che nel 2007 esibiva i sistemi di intelligenza artificiale che il gruppo nipponico ha introdotto sul mercato.

Prodotto dall’enorme successo commerciale, la Qashqai 2007; Nissan dovette assumere personale e raddoppiare i turni di lavoro nello stabilimento inglese, anche notturni.

Poi, subito due perle per gli appassionati di auto sportive, la GT-R nel 2008 e la  370Z nel 2009. Nello stesso anno esce la  Infiniti Essence concept, sportiva che ha tracciato il linguaggio stilistico tuttora seguito dal marchio.

La riconoscibilissima Juke va a definire il trittico di SUV della gamma Nissan, e nel 2013 è la volta della Infiniti Q30. Si arriva all’ultimo, periodo, con le zampate vincenti del 2017, la nuova Qashqai e la nuova Micra.

Esempi di un lavoro ad ampio raggio. A raccogliere l’importante eredità è il suo braccio destro, Alfonso Albaisa. Quanto questi saprà e vorrà proseguire sulla linea di Shiro Nakamura, sul sapiente incontro di stili occidentali e orientali è solo da scoprire.

Redazione MotorAge.it

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