Pneumatici bionici e “pensanti”: Tre Goodyear pronti al futuro
Pneumatici concept con intelligenza artificiale, per interagire, imparare e migliorarsi
Non sono le solite presentazioni o prove di nuove gomme. Si tratta di progetti che cambieranno il concetto stesso di pneumatici, parte della mobilità di nuova generazione. Goodyear ha portato a Ginevra almeno tre rappresentazioni di pneumatici intelligenti, interattivi e connessi. Si parla di reti neurali, sensori, capacità di leggere le condizioni di guida. Il prossimo futuro. Tutti programmi rivoluzionari quindi, in grado di aprire nuove frontiere.
Dalle doti spettacolari, e forse il più “futuristico”, è il pneumatico concept Eagle 360 Urban (evoluzione del Eagle 360 dell’anno scorso). E’ come se Goodyear gli avesse dato un“cervello”, se così si può definire la sua Intelligenza Artificiale. La sua “pelle” bionica è provvista di una rete di sensori attraverso i quali il pneumatico riuscirebbe a controllare il proprio stato, a captare informazioni ambientali e relative alla superficie stradale.
In questo modo il pneumatico entra in sintonia con il veicolo come mai prima è stato possibile, come ne diventasse parte del “sistema nervoso”. Poi ci sono i dati raccolti mediante la connettività con altri veicoli, infrastrutture e sistemi di gestione del traffico. Il tutto viene quindi elaborato in tempo reale tramite le reti neurali dotate di algoritmi di deep learning, Così Eagle 360 Urban non è semplicemente un accessorio che collega il veicolo al terreno, ma diventa “attivo”, impara dalle azioni precedenti, condividendo le informazioni con gli altri veicoli e l’Internet of Things, il mondo internet delle cose (Video brand).
Battistrada dalla pelle mutante
La superficie bionica del pneumatico ha una flessibilità simile a quella della pelle umana: gli attuatori all’interno, grazie ad impulsi elettrici possono mutare la forma delle singole sezioni che compongono il disegno del battistrada, creando micro avvallamenti in caso di fondo bagnato o aumentando la superficie di contatto su asciutto.
E c’è di più. Se la superficie del pneumatico subisce un danno, i sensori riescono a localizzare la foratura. In tal caso il pneumatico adatta l’area di contatto per ridurre la pressione sulla foratura e iniziare il processo di autoriparazione. Infatti, i materiali sono progettati appositamente per poter fluire verso la foratura, e quindi reagire fisicamente e chimicamente per formare nuovi legami molecolari che chiudono la foratura.
Un comportamento proattivo, in linea con la capacità di apprendimento della guida autonoma.
Filosofia e tecnologie simili hanno portato Goodyear allo sviluppo IntelliGrip Urban, pensando in modo particolare alle flotte dei nuovi servizi di mobilità, tipo ride-sharing. Anche in questo caso una serie di sensori captano le condizioni del manto stradale e del meteo e le comunicano agli altri veicoli della flotta tramite cloud. Inoltre, rilevando eventuali anomalie al pneumatico si andrebbe a migliorare l’efficienza e la proattività.
Un bel programma di innovazione che si è visto anche nel concept Goodyear CityCube, progettato per la concept car Toyota i-TRIL, presente al Salone Internazionale dell’Auto di Ginevra 2017.
Protagonisti, un’avanzata tecnologia di sensori e un esclusivo disegno del battistrada, che portano CityCube a poter captare informazioni sulle condizioni stradali e trasmettere questi dati al veicolo, offrendo supporto al sistema anti-collisione.
Le ruote anteriori della Toyota i-TRIL si inclinano, e ispirandosi ai pneumatici per moto i progettisti di Goodyear hanno optato per un equipaggiamento misto dal profilo: all’anteriore sono dedicati pneumatici Tall and Narrow, mentre posteriormente i pneumatici sono più larghi e con un disegno asimmetrico.
Dati e informazioni cambiano il futuro
Stiamo assistendo a una rivoluzione del mondo dell’auto e la tecnologia dei pneumatici è e sarà determinante. Oltre che rispondere sempre meglio alle sollecitazioni, dovranno poter accedere a un numero sempre maggiore di dati e informazioni per reagire attivamente, imparare e adattarsi, connettersi e condividere.
Redazione MotorAge.it
La prossima meta tecnologica saranno le gomme che si rigenerano da sole