Il mondo diverso di Tesla
Vendite record per Tesla da inizio 2017. Irriverente, anarchica, lontana dai giochi di mercato, nell’usato è però ancora inesistente.
Tesla ha chiuso il primo trimestre del 2017 con il record di vendite, 25.418 auto consegnate a livello globale, ovvero il 69% in più dei primi tre mesi dell’anno scorso (e praticamente quanto produceva in un anno attorno al 2010).
E c’è di più. Tesla ha subito raggiunto in borsa la quotazione di 46,67 miliardi di dollari, la seconda più alta tra le case costruttrici statunitensi, posizionandosi dietro alla General Motors (52 miliardi) e davanti a un gigante come la Ford, valutata in borsa 46,14 miliardi pur contando la produzione di automobili decisamente superiore e il volume d’affari maggiore. Ma pochi giorni fa Tesla ha superato anche GM. Dopo le un po’ fomentate polemiche, oggi è accreditata come la Casa che offre il più evoluto sistema di guida autonoma (nel video, guidata in modalità completamente autonoma, anche su strade urbane).
Del resto l’azienda di Palo Alto (California) ha sempre fatto un po’ storia se, e anche in borsa non sembra seguire le normali logiche di mercato. Come il suo presidente e CEO Elon Musk, il “visionario”. In passato ha vissuto qualche periodo di sofferenza, ma dimostra filosofie vincenti: avanzate tecnologie, propulsione elettrificata, guida automatizzata.
Notevolissimi gli investimenti dedicati alla realizzazione della mega Gigafactory (finalmente avviata il 4 gennaio 2017) nel deserto del Nevada, per lo studio e la produzione ad ampio raggio di sempre più sofisticate batterie e impianti affini.
Nelle categorie di vetture in cui attualmente opera Tesla non sono in molti a rivaleggiare, e tra i vari marchi che si trovano in ritardo nella mobilità elettrico, ultimamente parecchi hanno affrontato attacchi (più o meno fondati) legati alle emissioni. A Palo Alto hanno dovuto rispondere a feroci (a volte eccessive) accuse relative alla non totale affidabilità dei sistemi di assistenza alla guida, ma quasi subito è arrivato l’upgrade dell’impianto.
Insomma, il mondo delle auto elettriche Tesla prosegue decisa nella sua ascesa, per produzione, vendite e e pure preordini (qualcuno certo ricorderà il “boom” al debutto in società della Model 3 a maggio 2016, con 276.000 prenotazioni nel mondo in soli tre giorni).
Supercharger: la ricarica turbo.
Punti di forza sono senz’altro l’immagine di prestigio del brand e il valore del prodotto in fatto di alta tecnologia. Complice una comunicazione sempre più massiccia nonché l’espansione in vari mercati, Tesla attira sempre più l’interesse dei clienti come degli investitori. Sta svolgendo un gran lavoro anche con l’installazione di colonnine per la ricarica, negli USA come in Europa, Italia compresa. Da dire poi che parte di queste colonnine utilizzano la tecnologia Supercharger, per ricariche “spinte”, ultraveloci. Ne abbiamo parlato in più occasioni, anche con test comparativi, come quello che metteva a confronto diretto il pieno di carburante di una berlina premium e la ricarica del pacchetto di batterie Tesla con il sistema Supercharger.
Per delle vetture elettriche con prestazioni sportive ed elevata autonomia, i consensi dovrebbero poter solo aumentare. visto che attualmente si lamentano strutture di ricarica veloce ancora limitate e la mancanza di agevolazioni “consistenti” per chi acquista un’auto elettrica. Di fatto la mobilità a Watt crescerà, progressivamente certo, ma ormai, crescerà.
Mercato nuovo e usato in Italia ed Europa.
A proposito d’Italia. In generale, è aumentata la domanda di auto nuove: a marzo il mercato italiano ha registrato 226.193 prime immatricolazioni: il 18,2% in più dello stesso mese dell’anno scorso. Un risultato confortante per l’industria e per l’economia. Nei primi tre mesi del 2017 le nuove immatricolazioni sono state 582.465, pari al 11,9% in più al trimestre dell’anno passato. Anche le quote di auto elettriche danno segni positivi, ma ancora limitatissimi (viaggiano più spedite le ibride).
Così, sull’usato è difficile trovare auto elettriche convenienti, e lo è ancora di più cercando le Tesla. Lo ha comunicato Autouncle.it; il portale dell’usato ha rilevato come al momento, in Italia siano in vendita online solo una ventina di Tesla. E definirle “usate” pare pure una forzatura, poiché si tratta di esemplari da immatricolare o comunque nuove (come si diceva, a km 0). Sono per lo più Tesla S, il cui prezzo varia dai 70 ai 120mila euro. Bisogna considerare però che Tesla ha creato un personale canale di vendita dell’usato, anche nei Paesi europei. Ciò ha una particolare rilevanza, perché il brand, per sua natura, vive di un rapporto diretto e molto esclusivo con i clienti, emozionale, elitario, come un club di selezionati che possono prenotare viaggi sulla Luna. Solo un altro paio di costruttori arrivano a tanto.
Negli altri Paesi europei, dice Autouncle, la situazione non cambia di molto. Pressoché inesistenti le auto del marchio in Portogallo, Polonia, Finlandia, Romania. In Danimarca e Spagna figurano online appena una decina di Tesla, che diventano intorno ai 60 in Svezia e Austria. La Germania ha più clienti e maggiori compra-vendite, visto che l’Autouncle tedesco conta circa 130 Tesla “usate”.
Redazione MotorAge.it | F.R.
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