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Mini Countryman JCW: Potenza della versatilità

All’esordio la versione più sportiva e prestazionale del crossover britannico che adotta un motore erogante ben 231 CV. La seconda generazione di Mini Countryman si propone con dimensioni nettamente maggiori. [VIDEO]

“Go kart feeling” confermato

Da quando la Mini è nata nel lontanissimo 1959, in tutte le sue generazioni si è sempre contraddistinta per l’eccezionale maneggevolezza non disgiunta da doti eccelse in termini di tenuta di strada e stabilità. Qualità riassumibili nel concetto “Go kart feeling”, che permane anche quando le dimensioni e i pesi crescono non poco come nel caso della Mini Countryman JCW. Quest’ultima sigla, acronimo di John Cooper Works, preannuncia la presenza di un motore potente e del conseguente assetto messo a punto in funzione delle elevatissime performance.

Entrando nel dettaglio, la nuova Mini Countryman JCW adotta la trazione integrale ALL4, nonché un motore 4 cilindri TwinPower Turbo a benzina da due litri erogante 231 CV. Il tutto abbinato al cambio manuale a 6 rapporti di serie, oppure all’automatico Steptronic con 8 rapporti.

Quanto alle prestazioni, la Casa di Oxford dichiara lo sprint 0-100 km/h in 6”5/10, a fronte della velocità massima pari a 234 km/h. Performance che non devono far temere sul versante dei consumi, in quanto la media nel ciclo combinato è di 7,4 litri per 100 km (169 g/km), che scendono a 6,9 litri per 100 km (158 g/km di CO2) optando per il cambio Steptronic. Degna di nota pure la coppia massima di 350 Nm, “spalmata” in un arco di regimi che va da 1.450 a 4.500 giri/min.

Modifiche mirate

Il pack di elaborazione realizzato dalla John Cooper Works prevede per la Countryman, oltre all’elaborazione del motore e all’adozione di un impianto di scarico specifico con tanto di “effetto backfire” in rilascio, un assetto ribassato sportivo con cerchi esclusivi da 18”, l’impianto frenante Brembo (con pinze a quattro pistoncini all’anteriore) e ottimizzazioni aerodinamiche.

Per quanto riuarda l’estetica, all’esterno la vettura si distingue per le ampie prese d’aria che occupano lo spazio riservato sulle versioni normali alle luci di posizione e ai fendinebbia, per i mancorrenti sul tetto e per lo spoiler posteriore. Quest’ultimo lavora in piena sinergia con il diffusore, al fine di massimizzare la deportanza alle velocità elevate.

All’interno, fermo restando il posto guida con volante verticale e piano di seduta piuttosto basso comuni a tutte le Mini, figurano la personalizzazione della plancia e i sedili sportivi John Cooper Works. Sedili che trattengono adeguatamente nelle curve percorse al limite, perché da sempre al volante di una Mini il divertimento ha inizio quando finiscono i rettilinei. E il famoso “Go kart feeling” si mostra in tutta la sua compiutezza.

Gian Marco Barzan

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