Sbloccato dal Tribunale il servizio Uber Black. Ma urge una riforma per la mobilità.
Il reclamo del Gruppo Uber è stato quindi accolto dal tribunale, che ha respinto il ricorso dei tassisti. Una vittoria parziale: Uber Black può tornare operativo con la sua app, ma non ancora gli altri servizi di Uber. Uber Pop e Uber X continuano infatti ad essere vietati, come stabilito dal Tribunale di Torino con sentenza del 22 marzo 2017.
Secondo fonti legali. il Tribunale di Roma ha ritenuto così di dare attuazione alla decisione del Parlamento di sospendere sino al 31 dicembre prossimo alcune norme della (vecchia) legge nazionale che disciplina il settore taxi e noleggio con conducente. La sospensione era stata introdotta nella legge di conversione del decreto Milleproroghe con il cosiddetto emendamento Lanzillotta e aveva scatenato le proteste dei tassisti dello scorso febbraio.
Battaglia Taxi contro Uber.
La decisione del Tribunale ha ridato fuoco alle polveri nella battaglia tra i taxi e Uber. Ciascuno ha le sue ragioni. Certo è che la legge in materia urge aggiornamenti. Negli Stati Uniti sarebbe
Prioritaria è la libera scelta del consumatore, a seconda della fretta, dell’esclusività del servizio o della fascia oraria.
Per Uber le nuove tecnologie sono ovviamente indispensabili per migliorare la mobilità nelle città. Anche il Codacons esprime soddisfazione in merito alla decisione del Tribunale di Roma di sbloccare il servizio Uber Black.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori: “Bene, ma non si può andare avanti a colpi di sentenze. Il Governo ha annunciato di voler bruciare i tempi per revisionare la disciplina in materia di servizi pubblici non di linea. Che si metta in campo una riforma seria e moderna, che consenta la coesistenza del servizio taxi, noleggio con conducente e servizi tecnologici di mobilità”.
Taxi: hanno vinto i poteri forti.
Il bello è che si possono comprendere tutti i punti di vista. Serve forse una grande azienda italiana privatizzata in grado di mettere tutti d’accordo?