La storia della Ferrari 312B tradotta in film
La Ferrari 312B rivive in un film documentario per veri appassionati, con i piloti e le storie che l’hanno resa grande in Formula 1. E non solo.
Molti veicoli hanno rappresentato una rivoluzione e la Ferrari 312B secondo il parere di molti è tra queste. Tanto da voler tradurre la sua appassionata storia in film. Un’unica vettura, grande monoposto della Formula 1, sostiene da sola il ruolo da protagonista di racconti intricati e coinvolgenti. Insieme alle persone che ne hanno dettato i ritmi, le ambizioni, le battaglie.
Tornano le atmosfere di eventi del passato, i ricordi e le sensazioni odierne di piloti fenomenali. Come Niki Lauda, Jackie Stewart, Gerhard Berger, Damon Hill, o Jacky Ickx che combattè fino all’ultimo per il mondiale.
Dal progettista alla pista, con il 12 cilindri “piatto”.
È il 1970 quando Mauro Forghieri, ingegnere e capo progettista della Ferrari, decide di far debuttare in pista un nuovo modello di auto. Uno dei jolly che ha in mano è la potenza del motore, il rivoluzionario V12 a cilindri contrapposti montato sulla Ferrari 312B. Il primo motore “piatto” della storia delle corse (a Forghieri il termine “Boxer” non piaceva). In origine era stato progettato per una fabbrica aeronautica americana per poter stare piatto nell’ala di un aereo.
La Ferrari 312B debutta in Formula 1 nel 1970. Clay Regazzoni vince il GP d’Italia e Jacky Ickx conquista tre Gran Premi. Ma è la bellezza, l’aria rivoluzionaria del progetto che faranno da traino in Ferrari. Il team di Maranello andrà successivamente incontro a un periodo importante in fatto di risultati.
Ora, dopo quasi mezzo secolo, il significato di questa vettura diventa racconto sul grande schermo, in “FERRARI 312B“, firmato da Andrea Marini. In Italia sarà proiettato in anteprima il 9, 10, 11 Ottobre (elenco sale a breve su www.nexodigital.it), dunque arriverà in 50 Paesi del mondo.
Velocità e Passioni.
Una storia di uomini e motori, di intuizioni e grandi passioni. Proprio la passione ha spinto un ex-pilota italiano di F1, Paolo Barilla, a voler riportare in pista la Ferrari 312B. Per farla gareggiare ancora una volta sul circuito di Montecarlo nella competizione riservata ogni due anni alle auto storiche. Per farlo è stato chiamato l’uomo che nel 1970 aveva concepito la vettura, l’ingegnere Mauro Forghieri. Insieme a lui, un intraprendente team di meccanici, che l’hanno restaurata e preparata per l’evento.
FERRARI 312B entra nello spirito della Formula 1 di quegli anni roventi. Giorni e notti a caccia di un risultato, di un tocco vincente, rivissuti attraverso i protagonisti e le testimonianze dei piloti. Alla fine si arriva a lui, al Drake, Enzo Ferrari, con la visione romanzesca e avventurosa che aveva delle corse e della vita.
In questa storia, il regista Andrea Marini cerca di mixare le emozioni della velocità, del rischio, i momenti di scoraggiamento e di esaltazione. FERRARI 312B è il tributo a una vettura che ha lasciato il segno nel tempo per ciò che ha rappresentato. Il simbolo di un’epoca grandiosa per il mondo della F1.
Redazione MotorAge.it | Wild Overland