Debutta a Movin’On il nuovo pneumatico 3D che si porta a rigenerare: connesso, intelligente e senza aria, una rivoluzione.
Abbiamo visto tanti veicoli e concept chiamati Vision quali interpretazioni di nuove concezioni, ora tocca ad un pneumatico, Michelin Vision. L’idea della copertura ruote tecnologicamente avanzata prevista prossimamente sulle nostre auto di nuova generazione.
Tra qualche tempo, che Michelin non vede neanche tanto in là, i pneumatici non si compreranno e neppure si monteranno più dai classici più gommisti. Probabilmente sarà la stessa autovettura, a guida autonoma e completa degli avanzati sistemi di sicurezza attiva, a ordinarle da sola via Cloud. Uno dei modi di sfruttare la interconnettività digitale. Ovvero il dialogo tra gli input dei computer di bordo e tra veicoli-infrastrutture.
Il sistema avviserà gli occupanti che la copertura delle ruote non ha più le caratteristiche adeguate per circolare. A seconda dell’itinerario e del clima potrà anche suggerire coperture alternative, o per esempio specifiche per inverno o estate.
In effetti non si può neanche più parlare di pneumatico, almeno nella sua concezione tradizionale. A essere “rifornito” è il battistrada, depositato automaticamente su un complesso ruota, senza aria per il gonfiaggio. Alla rigenerazione della gomma provvederà una macchina per la stampa 3D, collocata nelle varie stazioni di servizio lungo strade urbane ed extraurbane.
Organico, connesso e ricaricabile prospetta un scenario rivoluzionario.
Questo scenario assolutamente innovativo e rivoluzionario tiene conto delle tante possibilità legate a una mobilità di nuova generazione a disposizione degli utenti. Come auto condivise o car sharing, auto a guida autonoma, tipo di percorrenze abituali o cambiamenti nelle abitudini.
Per presentare il suo nuovo progetto Michelin ha scelto l’evento Movin’On, il summit sulla mobilità sostenibile appena concluso a Montreal. In un contesto che dove emergono future soluzioni applicabili, Vision va a sradicare il tradizionale concetto di pneumatico per auto.
Terry K. Gettys, vicepresidente esecutivo R&D di Michelin, ha ben sintetizzato durante il reveal le chiavi di volta del nuovo Vision. “Racchiude quattro vere rivoluzioni: è organico, “ricaricabile”, senza aria e connesso”. (Vedi Foto Gallery).
E’ infatti prodotto con materiali bio, completamente riciclabili (e in parte riciclati) con un bassissimo impatto sull’ambiente. Il corpo del battistrada viene depositato direttamente sulla struttura della ruota senza vulcanizzazione e per uno spessore inferiore alle gomme tradizionali.
Il rivestimento può dunque essere “ricaricato“, un po’ come avviene per la scheda dello smartphone tutte le volte che serve. Dipende dai chilometri percorsi e dal tipo di usura, ma sempre riutilizzando il cerchio strutturale. Il fatto che sia privo di aria è ancora più semplice immaginarlo. Per Vision Michelin sfrutta l’esperienza maturata con il pneumatico-ruota Tweel (già disponibile in commercio per piccoli veicoli a bassa velocità). Questi prevede una costruzione in cui funzioni che nel normale pneumatico vengono svolte dalla carcassa e dai fianchi sono state trasferite ad un elemento ruota costituito da un reticolo. Per il drenaggio dell’acqua quando piove, tra battistrada e struttura sono ricavati fori che la espellono con la forza centrifuga.
Altrettanto importante è il fattore digitale che sta a capo alla realizzazione e all’utilizzo del nuovo Vision. Con il progetto di Michelin le ruote entrano come elementi connessi a tutto il sistema “intelligente” della vettura. Cioè quella complessa trasmissione di dati e informazioni che vanno a gestire i parametri della dinamica di marcia. Nella “rete” arrivano anche gli interventi di “rigenerazione” del battistrada.
Redazione MotorAge.it | Fabrizio Romano