Debutterà nel 2019 la prima Aston Martin con motorizzazione elettrica al 100%. La RapidE sarà capace, secondo la Casa di Gaydon, di prestazioni straordinarie.
Nessun dogma
Questa volta un’Aston Martin non avrà il rombo rauco del V8 aspirato, il sibilo del turbo o le note fantastiche del V12. Perché la motorizzazione della futura RapidE, proprio così con la E maiuscola finale, sarà elettrica. Nessun patema d’animo per gli appassionati del marchio di Gaydon. E poco importerà se gli unici rumori percepibili saranno il rotolare degli pneumatici da 22”, oppure il fruscio della silhouette che fende l’aria. Perché la nuova vettura non solo porterà l’ecologia “in un palmo di mano” ma avrà anche performance in linea con l’immagine Aston Martin. Ovvero performance elevatissime e senza timori di sostenere confronti.
C’è lo zampino della Williams
La nuova RapidE sarà sviluppata assieme alla Williams Advanced Engineering, azienda satellite del celebre costruttore di Formula 1. La produzione prevista è di sole 155 unità. In questo modo la supercar elettrica di Gaydon diventerà un instant classic d’altissima collezione.
Derivata dal prototipo Rapide AMR, svelato nel 2015, l’Aston Martin RapidE adotterà un propulsore elettrico in luogo del leggendario (e insuperato) V12 6.0 litri a benzina. Facile immaginare lo spunto eccezionale, favorito dalla coppia massima erogata istantaneamente tipica delle unità elettriche. E che coppia sarà!
Prestazioni da supercar
Nell’annunciare la realizzazione della RapidE, il Presidente e CEO di Aston Martin Andy Palmer ha dichiarato: “il motore a combustione interna è stato il cuore delle Aston Martin per più di un secolo e continuerà ad esserlo negli anni a venire. RapidE mostrerà la visione della nostra azienda, la volontà e la capacità di affrontare con successo cambiamenti radicali, fornendo un modello che si rispecchia perfettamente nella nostra essenza e che meriterà l’apprezzamento dei nostri clienti”.
Inoltre, Palmer ha precisato come la RapidE avrà prestazioni che nessuna Aston Martin ha mai offerto prima. Come dire “musica per le orecchie degli appassionati”. Anche se non con le medesime note suadenti di un V8 o di un V12 destinate a rimanere scolpite nei cuori ancora a lungo.
Gian Marco Barzan