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BMW Z4 Concept. A volte ritornano (più belle di prima)

Svelato a Pebble Beach il prototipo della BMW Z4 terza generazione, attesa per il 2018.

Una roadster pura

La notizia più eclatante è che la BMW Z4 terza generazione, anticipata nella veste pressoché definitiva da questo Concept, tornerà alla classica capote in tela. Decisione saggia, in quanto a dire il vero l’hard top elettrico appesantiva non poco la linea (e la massa complessiva) della Z4 seconda edizione. Nel dettaglio, la BMW Concept Z4 è una roadster pura a “due posti secchi” e ha una vaga somiglianza nel frontale con l’indimenticata Z8 del 2000. Mentre i listelli trasversali della mascherina sono un omaggio alla 328 Mille Miglia del 1936. Vistosa la tinta arancio Energetic della carrozzeria, mentre le ruote da 20” hanno un design d’innata eleganza.

L’abitacolo, come da lunga tradizione BMW, vede l’attenzione concentrata verso il pilota. Infatti, il quadro strumenti, rigorosamente digitale come le mode impongono, è collocato alla medesima altezza dello schermo del sistema multimediale. Infine, i comandi sono raggruppati a isole.

Sinergie con il Giappone

La nuova BMW Z4 nasce da un progetto congiunto tra il BMW Group e la Toyota, per lo sviluppo comune di una piattaforma da riservare alle rispettive sportive con motore anteriore longitudinale e trazione posteriore. Dunque un’operazione analoga a quanto effettuato tra Fiat e Mazda per 124 Spider e MX5. Però a differenza di queste ultime i modelli di BMW e Toyota avranno uno stile completamente differente sia all’esterno che all’interno, poiché saranno tra l’altro la prima uno spider e la seconda un coupé.

Quanto alla meccanica, la BMW Z4 dovrebbe adottare il 4 cilindri 2.0 TwinPower Turbo a benzina, declinato nelle potenze da 200 e da 240 CV. Nonché il 6 cilindri in linea 3 litri da 320 CV. Da escludere la presenza di motorizzazioni diesel, mentre la collaborazione con Toyota potrebbe dare vita alla prima BMW Z4 della storia con motorizzazione ibrida. Debutto previsto per il 2018, molto probabilmente al Salone di Ginevra di marzo.

Gian Marco Barzan

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