Quello di Spa Francorchamps è stato il weekend di Lewis Hamilton. Con il trionfo in Belgio, il tre volte campione del mondo dimezza lo svantaggio nei confronti del leader in classifica Sebastian Vettel. Giusto a una settimana dal Gran Premio d’Italia, in programma il 3 settembre.
Una vittoria da parte di Hamilton che sa tanto di guanto di sfida lanciato in vista dell’appuntamento all’autodromo di Monza. Sappiamo bene che quella in Italia è una corsa parecchio sentita dai tifosi della Ferrari. Con ogni probabilità lo snodo decisivo di un Mondiale entrato ora nella sua fase più calda. Sono ora sette i punti che dividono Seb Vettel dal britannico.
Un’altra vittoria della Mercedes potrebbe dunque segnare il sorpasso ai danni del Cavallino, con inevitabili conseguenze dal punto di vista psicologico. Tenere dietro le Frecce argentate in un circuito sul quale la vittoria manca dal 2010 (l’ultimo a riuscirci fu Fernando Alonso) non sarà facile per la Scuderia di Maranello. Anche se il potenziale c’è tutto. Qualora riuscisse, il team delle Rosse acquisterebbe ancora più morale e convinzione nel sogno di riportare a casa l’alloro più pregiato.
Le premesse positive ci sono. Il secondo posto di Spa Francorchamps conferma che la vettura c’è, è competitiva, è che Vettel è in palla. Anche in un momento favorevole alle Mercedes (terzo successo consecutivo per la casa di Stoccarda).
Vettel sulla scia della Mercedes.
La SF70H ha girato però sugli stessi ritmi con Vettel, rimasto per lunghi tratti di gara incollato a Hamilton. Anzi, il Ferrarista è arrivato a un attimo dal riuscire a insidiare il britannico sulla Mercedes. Comunque, un altro segnale di forza. Il gap tra le due scuderie sembra essersi ormai assottigliato, se non azzerato del tutto.
Importante poi che il team Ferrari abbia annunciato i rinnovi dei contratti dei suoi due piloti F1 nel momento clou della stagione. Una mossa strategica per non alimentare troppe voci, invenzioni o distrazioni sul futuro della Scuderia.
Dicevamo di Hamilton. Non serviva certo la corsa belga per consacrarlo nell’Olimpo dei piloti più grandi di sempre. I numeri collezionati in questi due giorni da ricordare per l’inglese sono da rimarcare. Intanto la sessantottesima “pole” in carriera, un b ottenuto soltanto da Michael Schumacher. Una prima posizione difesa poi con successo e che consente a Lewis di salire per la cinquantottesima volta sul gradino più alto del podio in 200 GP complessivi disputati.
La corsa non riserva particolari colpi di scena, a parte i 10” di penalità inflitti a Kimi Raikkonen per non aver rallentato in regime di bandiere gialle e che costringono il finlandese a una gara in salita. Poi a 15 giri dal termine entra in pista la safety car per rimuovere i detriti lasciati dalle Force India in rotta di collisione. Nel contatto tra le due monoposto Ocon manda a muro Perez che perde la gomma posteriore destra.
Ricciardo e Raikkonen infilano Bottas.
Alla ripartenza Bottas, fin lì terzo, si fa infilare da Ricciardo e Raikkonen e perde il podio, andato all’australiano della Red Bull. In testa Vettel perde intanto un po’ di terreno rispetto a Hamilton, che mantiene il comando fino alla bandiera a scacchi.
Ancora una gara da dimenticare invece per Max Verstappen, attesissimo dal numeroso pubblico olandese accorso sugli spalti in Belgio. La sua Red Bull inizia a perdere progressivamente potenza al quarto giro e costringe il figlio d’arte al sesto ritiro stagionale in un’annata decisamente complicata. L’ennesimo problema al motore costringe al rientro ai box anche Fernando Alonso che via radio non le ha mandate a dire al suo team, la McLaren.
Ora la parola passa da Monza, il 3 Settembre.
Andrea Sicuro