Audi RS 5: Quando sei è meglio di otto
Impressioni di guida
La nuova super sportiva Audi “manda in pensione” il motore V8 aspirato, a favore di un V6 2.9 litri sovralimentato mediante due turbocompressori con ancora più carattere.
La migliore guida sportiva possibile
Sali a bordo della Audi RS 5 e ti accorgi di come ancora una volta la posizione di guida sia l’ideale per una condotta sportiva, grazie al volante perfettamente verticale e al piano di seduta che può scendere molto in basso. Caratteristica quest’ultima che, per dirla alla Niki Lauda, ti consente di sentire ogni minima sfumatura del comportamento della vettura “con il fondoschiena”. E il comportamento, è bene precisarlo, è da sportiva di razza pur rimanendo nel contesto delle gran turismo al quale la RS 5 appartiene. Il che significano sessioni in pista “da tempone sul giro”, nonché lunghi trasferimenti in autostrada all’insegna del comfort (e di una noia micidiale se non si viaggia sui tratti tedeschi privi di limiti).
Un motore turbo che sembra aspirato
Diciamo subito che il nuovo propulsore V6 biturbo da 2.9 litri “non soffre affatto di complessi d’inferiorità” rispetto al precedente V8 4.2 normalmente aspirato. E’una questione innanzitutto di erogazione di coppia. Forte e costante dai regimi appena oltre al minimo fino a poco prima che intervenga il limitatore di giri. Ci spieghiamo meglio: capita di affondare l’acceleratore a qualunque regime e la risposta è sempre corposa e immediata. Merito in gran parte dei due turbocompressori esenti da ritardi. Tanto che all’atto pratico sembrerebbe di essere alle prese con un motore aspirato di cilindrata molto elevata. E come se non bastasse, il sound è pieno e coinvolgente. Anche se non può raggiungere le “vette orchestrali” del precedente V8. Riguardo le prestazioni, lo 0-100 km/h si compie in appena 3”9/10, a fronte della velocità massima autolimitata a 250 km/h.
Cambio sportivo e veloce
Il propulsore V6 biturbo della Audi RS 5 è ben sostenuto dal cambio automatico ZF a 8 rapporti con convertitore di coppia. Trasmissione che garantisce passaggi ai rapporti superiori e scalate assai veloci. All’insegna di un comfort sconosciuto ai sistemi a doppia frizione. Soluzione che in questo caso è stata scartata, probabilmente per la coppia monstre del propulsore. Ottima anche la modalità manuale. Anche se non si capisce perché alla Audi continuino a optare per il funzionamento discutibile della leva che va spinta per salire di rapporto, nonché tirata per scalare. Meglio affidarsi, quindi, alle levette poste sul volante.
Trazione totale
La Audi RS 5 adotta la proverbiale trazione integrale quattro, giunta al suo più alto stadio evolutivo. Ne deriva, complici le raffinate sospensioni, un comportamento impeccabile e all’insegna della sportività. A quest’ultimo riguardo, in condizioni normali di aderenza la trasmissione invia al retrotreno il 60% della coppia. Conseguentemente, il pilota può cimentarsi in moderati sovrasterzi di potenza prima che l’ESP (comunque completamente escludibile) intervenga. Difetti? In questo quadro dinamico di assoluta eccellenza lo sterzo potrebbe essere un filo più diretto e comunicativo. Ma è un fattore che passa davvero in secondo piano se non oltre.
Gian Marco Barzan