A Misano Marquez beffa le Ducati e riacciuffa la cima in MotoGP
Un “aggancio” da Mondiale a Misano Adriatico: la spunta al fotofinish Marc Marquez davanti alle Ducati di Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso.
Il Cabroncito, noto cannibale su Honda, si riprende ciò che il destino gli aveva tolto a Silverstone. Incredibile e pazza MotoGP.
Un primo posto conquistato coi denti che vale la vetta “condivisa” della classifica, occupata ora in condominio con Dovizioso e la sua Ducati.
Il 24 settembre ad Aragòn, su un tracciato sulla carta favorevole alle Honda, comincerà, dunque, un nuovo campionato, lungo cinque gare.
Sembra chiaro ormai che la lotta per il titolo sia un gioco a due, sebbene Vinales non sia ancora del tutto fuori dai giochi. Almeno stando all’aritmetica. Il pilota della Yamaha è a -16. Tanti, con davanti a sé due piloti da scavalcare. Per lo spagnolo parrebbe più facile cucirsi la parte del classico guastafeste. In attesa di tentare l’anno prossimo la scalata a un titolo che in molti tra gli addetti ai lavori gli pronosticano nel prossimo futuro.
Mentre Valentino Rossi, come si sapeva, è rimasto a guardare, adesso a -42 dalla cima del Mondiale. Per il Dottore prosegue il lento recupero dopo l’incidente (frattura tibia e femore in motocross). Il ritorno in Spagna è un’ipotesi ottimistica, una forzatura rischiosa. Più facile e plausibile pronosticare un rientro a Motegi il 15 ottobre.
Riparte in parità la corsa al Mondiale.
Fare previsioni su chi possa avere la meglio tra Marquez e Dovizioso è impresa ardua. Stessi punti (199), stesse vittorie (quattro). Sono i numeri freddi a ribadire questa sensazione di equilibrio al vertice.
I dettagli, come sempre, faranno la differenza così come ogni punto lasciato in favore al rivale. Conterà soprattutto la gestione dei nervi e della pressione. Due fattori che sulla carta potrebbero premiare lo spagnolo, più abituato a vincere rispetto all’italiano.
Dicevamo, i dettagli. La pioggia che si è abbattuta sul circuito di Misano intitolato all’indimenticato Marco Simoncelli rischiava di complicare i piani dei piloti in pista. Bene ha fatto Dovizioso a non rischiare troppo e ad accontentarsi di un podio comunque prezioso.
Ma ancora una volta è emersa chiara la capacità di Marquez di adattarsi alle difficili condizioni meteorologiche. Prese le misure variabili del tracciato, ha colto l’attimo giusto per piazzare il sorpasso finale all’ottimo Petrucci. L’attimo fuggente, quando l’asfalto stava ormai asciugandosi. Il pilota della Pramac, beffato all’ultimo giro dopo esser stato a lungo in testa, deve rimandare ancora una volta l’appuntamento con la vittoria nella classe regina. Un successo che, ormai pare chiaro, di questo passo arriverà comunque a breve.
Il cannibale del sorpasso.
Marquez ha dato conferma della sua fama di cannibale, non appena capito che Petrucci era in difficoltà. Un chiaro segnale a Dovizioso. Altri piloti si sarebbero accontentati, lui ha preferito rischiare ed è stato premiato. Sapeva che quel sorpasso era determinante per riacciuffare la cima. I Mondiali si vincono anche con un pizzico di azzardo e follia.
Altra domenica no invece per Jorge Lorenzo. Por Fuera ancora una volta parte bene ma cade al settimo giro e abbandona una corsa che fin lì l’aveva visto al comando. Quinto posto onorevole infine per la wild card Michele Pirro, terzo pilota in sella alla Desmosedici ufficiale.
Andrea Sicuro
Grande sei