Impressioni di guida
Performance straordinarie, assetto da manuale e un look fantastico rappresentano alcune peculiarità della 911 GTS con tetto in tela.
Numeri da capogiro
Quando si parla di Porsche è inevitabile ricorrere spesso e volentieri ai superlativi assoluti. La 911 Carrera GTS Cabriolet, oggetto della prova, non fa certo eccezione a cominciare dalle prestazioni elevatissime. Ecco che 0-100 km/h in 4”2/10 (con cambio manuale di serie) e 310 km/h di velocità massima parlano chiaro al riguardo. Così come sono eloquenti la potenza massima di 450 CV e il picco di coppia pari a 550 Nm da 2.150 a 5.000 giri/min. Sprigionati dal motore flat six 3 litri sovralimentato mediante due turbocompressori. Ma per rendersi conto appieno delle emozioni che si provano a bordo della Porsche 911 Carrera GTS Cabriolet i numeri non bastano. Occorre mettersi al volante, possibilmente varcando la soglia di un circuito.
Allungo da urlo
Se si proviene dalle precedenti 911 3.4 e 3.8 litri aspirate, occorre “resettare tutti i parametri mentali” dal punto di vista motoristico. Perché la 911 Carrera GTS è notevolmente migliore. Intanto, contrariamente alle progenitrici, la spinta del motore è eccezionale fin dai regimi appena oltre il minimo. Infatti basta veramente poco acceleratore per svegliare i due turbocompressori, praticamente esenti dai classici ritardi di risposta.
Poi quando la lancetta del contagiri su fondo rosso supera quota 5.000, sembra di entrare nell’iperspazio con il propulsore che diventa di una cattiveria impressionante. Difatti porta in un battibaleno ai 7.500 giri/min., soglia d’intervento del limitatore. Il tutto accompagnato dal classico sound del flat six Porsche, per nulla silenziato dalla presenza dei due turbo che soffiano complessivamente fino a 1,25 bar. Certo, l’urlo rabbioso della 911 GT3 a 9.000 giri/min. è un’altra cosa. Ma il motore naturalmente aspirato di quest’ultima non ha certo lo spiegamento eccezionale di coppia del 3 litri biturbo che equipaggia la 911 GTS.
Pronto pista
Il motore a sbalzo del retrotreno e la trazione posteriore che deve gestire 450 CV, farebbero supporre un comportamento piuttosto scorbutico nella guida al limite in circuito. Nulla di più sbagliato, perché fermo restando il fatto che per maneggiare tale potenza occorrano capacità di guida non comuni, ben presto ti accorgi di come la 911 Carrera GTS Cabriolet sia fantastica. Nelle staccate al limite, complice l’assetto sportivo, non si manifesta beccheggio e questo aiuta a mantenere la precisione assoluta dell’avantreno mentre si prolunga la frenata sin dentro la curva, al fine di scongiurare il sottosterzo che, seppur molto più attenuato rispetto alle 911 precedenti, è sempre “dietro l’angolo”.
Il resto della curva si percorre in modo altrettanto preciso e neutro, a meno di non esagerare con l’acceleratore a PSM completamente disinserito. A quel punto compare un coreografico sovrasterzo di potenza, ben gestito dal differenziale autobloccante meccanico e contrastabile dallo sterzo puntuale, diretto e preciso. In sostanza, sulla Porsche 911 Carrera GTS Cabriolet tutto è perfettamente studiato per garantire forti emozioni alla guida, dal motore potentissimo ai freni instancabili, dall’assetto degno di un’auto da competizione (senza eccessive ripercussioni sul comfort) al cambio manuale con innesti secchi, brevi e contrastati il giusto. E che dire del rabbioso sound del flat six ascoltato “in diretta” a capote abbassata?
Gian Marco Barzan