Così urlano ai bar, tra amici, nei titoloni dei giornali: Valentino miracoloso. Cade, si rompe, e riparte a una velocità difficilmente ipotizzabile. Velocità clinica, ma anche velocità competitiva. I campioni lo sanno fare. Quanti rischi per Aragon.
Valentino Rossi non solo si è ripreso a tempi record per prendere parte al GP di Aragon, ma lo ha fatto conquistando il terzo posto nelle qualifiche. Al quattordicesimo appuntamento del Motomondiale, Rossi parte quindi in prima fila.
Ecco il Valentino miracoloso. Rossi is back. Solo 22 giorni: tanto è passato dall’infortunio a tibia e perone della gamba destra rimediato lo scorso 31 agosto a Parchiule, nel Pesarese, per arrivare al definitivo via libera dei medici.
Con di mezzo l’operazione chirurgica e la successiva riabilitazione, si tratta di tempistiche fuori dall’ordinario. Team medico superlativo? Tecnologie avanzatissime? Di certo complici anche le giornate dure di lavoro e sacrificio affrontate dal “Dottore su due ruote” con l’obiettivo di tornare in pista in Spagna. Almeno quindici giorni prima di quanto previsto dagli addetti ai lavori che avevano stimato un suo rientro per il 15 ottobre a Motegi.
Il miracolo si è compiuto, dunque. Se Rossi sia clinicamente guarito è difficile affermarlo pienamente. Di fatto è stato dichiarato idoneo a gareggiare. E di sicuro è l’ennesima dimostrazione che la tenacia e lo spirito di sacrificio non hanno età.
Recupero sprint, per piacere e per dovere. Medicina e (o) forza d’animo.
Nel recupero lampo del nove volte campione del mondo c’entrano ovviamente molto le magie della medicina. Che nel settore dello sport professionistico, dove invero ci sono anche interessi economici in ballo, non lesina ad adottare strumenti e tecniche curative non comuni. Potere dei soldi, si dirà.
Qualche interrogativo riguardo le effettive condizioni fisiche di Valentino è però lecito porselo. I test condotti in pista a Misano hanno dato segnali confortanti ma è ancora da verificare la sua tenuta, la capacità di sostenere i ritmi e la pressione di una gara intera.
“In generale sto bene e non sento troppo male, ogni giorno va meglio”, ha detto il pilota pesarese nella conferenza stampa di presentazione della gara, aggiungendo: “Sono stato fortunato perché ho avuto un ottimo chirurgo che mi ha operato. Penso conti tornare in sella il prima possibile perché così dopo avrò meno bisogno di tempo per tornare a un buon livello”.
Tutto per Aragon.
Mettiamo in conto che saltare anche il GP di Aragon significava partita chiusa. Stop a ogni speranza per questo Motomondiale, bandiera bianca senza provare a combattere. Fattore che spremeva la bile di Valentino Rossi, ma anche di più ai suoi sponsor e al team Yamaha.
Invece, come sembrava averlo già perso, di colpo il Mondiale riacquista un suo grande e famoso protagonista. Dopo il forfait di Misano, Rossi deve recuperare 42 punti di distacco dai leader Andrea Dovizioso e Marc Marquez. Tanti, con solo cinque gare ancora da disputare.
Come andrà a finire, si vedrà. Forse è tardi per tirare fuori dal cassetto il sogno iridato, a meno di clamorosi ribaltoni. Ma già il fatto che il pilota di Tavullia sia tornato velocemente in pista è una bella notizia per i tifosi.
In ogni caso la Yamaha ha voluto comunque tutelarsi, convocando anche l’olandese Michael Van der Mark (già eventuale sostituto di Rossi per la tappa spagnola). Il pilota del team Pata Yamaha, che milita nel campionato Superbike, è pronto nel caso a raccogliere il testimone. Valentino permettendo. Che anche a 38 anni decide di rischiare, per correre.
Andrea Sicuro
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