Rischia seriamente di chiudersi in anticipo e nel modo più beffardo la stagione in MotoGP di Valentino Rossi.
Il pilota della Yamaha dovrà restare almeno quaranta giorni a riposo per le conseguenze dell’infortunio a tibia e perone della gamba destra rimediato lo scorso 31 agosto.
Fatale al “Dottore” la caduta mentre si allenava con i ragazzi della sua Academy su una moto enduro sulla pista di motocross nel borgo di Parchiule, nel Marchigiano. Quindi nella sua zona, nel suo habitat naturale.
Questo significa niente Gran Premio di Misano il prossimo 10 settembre e, nella migliore delle ipotesi, rientro che potrebbe avvenire a Motegi il 15 ottobre. Certo ci vorrebbe un altro e diverso “Valentino Shock” perché la riduzione delle fratture e la relativa riabilitazione “volassero” in tempi molto stretti. Almeno da permettere a Rossi di rimettersi in sella alla sua moto. Con la forza di volontà dimostrata in passato, ma anche evitando troppi rischi.
Questo nel bel mezzo della lotta per il titolo che vedeva Valentino ancora in corsa a 26 punti dal leader della classifica Andrea Dovizioso.
Anche se adesso c’è chi teme anche per la carriera del pesarese, che a febbraio va a spegnere 39 candeline.
“Sto già meglio”.
“Quando mi sono svegliato stamattina stavo già meglio. Sono dispiaciuto per quanto è accaduto; ora voglio tornare in moto il prima possibile. Ce la metterò tutta”. Queste sono state le prime parole a caldo rilasciate da Valentino, operato con successo all’ospedale “Torrette” di Ancona.
Il pilota numero uno della Yamaha sarà presto dimesso e dovrà osservare un periodo di riposo che lo costringerà a saltare almeno i prossimi due GP (Misano e Aragòn).
Non ci voleva per il nove volte campione del mondo, che dovrà rinunciare ancora una volta al sogno del decimo alloro iridato.
Quasi uno scherzo del destino. Già a maggio Rossi era rimasto vittima di un incidente sulla pista di Cavallara, proprio vicino a Tavullia. Allora Rossi aveva riportato un trauma toracico che ne aveva messo in discussione la partecipazione al Gran Premio di Mugello.
Questa volta gli è andata molto peggio, e allora l’interrogativo sorge spontaneo.
Tenuti presenti l’età non più “verdissima” per un pilota da MotoGP e il precedente infortunio, era davvero il caso di rischiare in un momento caldo e decisivo della stagione? Del resto la passione ha bisogno di sfoghi, e non si può nemmeno pretendere che si calcoli ogni momento della propria vita.
L’adrenalina e il divertimento del mondo delle due ruote questa volta gli hanno giocato un brutto scherzo. Ma in fondo sta bene, e il “Valentino Shock” è infine tutta solo una questione di tempo. Il “Dottore”, terminato il periodo forzato ai box, dovrà smentire nuovamente in pista quelle voci che lo vedono ormai sul viale del tramonto. La sua carriera leggendaria avrebbe invece ancora tanto da dire. In bocca al lupo Vale.
Andrea Sicuro