Il Rear Occupant Alert è un dispositivo che, mediante appositi sensori, rileva il movimento sui sedili posteriori e segnala eventuali abbandoni di bimbi in auto.
Per scongiurare sciagure
Purtroppo i bimbi dimenticati in auto con conseguenze spesso tragiche sono una vera e propria emergenza internazionale. Infatti non solo è capitato in Italia, ma ad esempio anche negli USA . Infatti dal 1998 a oggi si contano ben 739 vittime rimaste abbandonate nell’auto chiusa e parcheggiata sotto il sole. Per risolvere il problema la Hyundai ha progettato il Rear Occupant Alert. Il dispositivo è caratterizzato da sensori a ultrasuoni capaci di rilevare il movimento sui sedili posteriori e inviare vari allarmi.
Un sistema che monitora lo spazio e rileva i movimenti
Si va dal suono del clacson alle luci lampeggianti, fino ad arrivare a un avviso sullo smartphone. Quando il motore è spento e il conducente è ancora al volante, fa apparire un messaggio sul display centrale ricordandogli di controllare i sedili posteriori. Se questo non dovesse bastare e venisse rilevata la presenza di qualcuno a bordo nella parte posteriore della vettura, il sistema a questo punto attiva insistentemente il clacson, fa lampeggiare le luci e invia un messaggio allo smartphone del guidatore.
Debutto nel 2019
Ci sono stati parecchi appelli nel corso del tempo affinché, tra gli innumerevoli dispositivi elettronici a bordo delle auto (alcuni dei quali perfettamente inutili) vi fossero anche dispositivi anti abbandono dei bambini. Per questo i costruttori di automobili si stanno muovendo in questa direzione e il Rear Occupant Alert di Hyundai, che sarà disponibile a partire dal 2019, ne è un esempio. Da parte sua Nissan ha comunicato il lancio del sistema Rear Door Alert, di serie sul Pathfinder destinato agli USA già in questi giorni.
Il dispositivo diventerà obbligatorio
A livello legislativo, in Italia si sta muovendo qualcosa con la proposta di obbligo dei dispositivi anti abbandono “bimbi in auto” su tutti i veicoli a partire dal 2018. Speriamo venga rispettata la tempistica, considerando i rinvii tipici dell’Italia che mai come in questo caso risulterebbero inopportuni.
La redazione