Come in Austria, anche sulla pista di Motegi, in Giappone, Andrea Dovizioso strappa la vittoria a Marc Marquez e lo rimette nel mirino in un Mondiale MotoGP ancora vivissimo.
Così Dovizioso è riuscito a tenere a galla il suo sogno iridato, conscio che a 31 anni ha finalmente l’occasione della carriera. Il pilota Ducati rosicchia cinque punti al rivale, che rimane in testa a +11 a tre gare dalla conclusione. Decisive saranno soprattutto le prossime due, in Australia e Malesia. Il forlivese dovrà tirare fuori il massimo prima del gran finale a Valencia, il 12 novembre.
Duello corpo a corpo tra Marquez e Dovizioso.
Dovizioso risponde quindi al Cabroncito, il quale fresco di due gare dominate deve cedere il passo. E lo fa, per così dire, alla Marquez. Ed ecco un bel duello corpo a corpo, che premia l’italiano, come allo Spielberg.
L’analogia con la corsa austriaca può far sorridere i tifosi ducatisti. Anche perché Dovizioso sta vivendo il miglior momento della carriera e, almeno sul piano dei numeri, non sembra inferiore al rivale della Honda.
Con il successo di Motegi sono cinque le vittorie stagionali, come quelle del leader del Mondiale. Pensare che, prima di quest’anno, ne aveva raccolte soltanto due dal 2009, annata di esordio nella classe regina. Sognare si può, date anche le circostanze in cui è maturata questa vittoria. Ovvero dopo le qualifiche che lo avevano relegato al nono posto e al termine di un week-end condizionato dal maltempo.
In pista sono le Ducati a partire a razzo con Lorenzo in testa, seguito dalla Pramac di Petrucci e quindi da Marquez. Mentre Dovizioso si porta al quinto posto e inizia a fare le prove generali del duello con il Cabroncito, che inizia al 13° giro.
Sì, perché Lorenzo si tira presto fuori dalla lotta al vertice e le Yamaha confermano le loro difficoltà sul bagnato. Valentino Rossi scivola alla quarta tornata e deve ritirarsi, mentre Maverick Vinales non va oltre un mesto 9° posto, alzando definitivamente bandiera bianca anche per il Mondiale (ora a – 41).
Staccata vincente.
Passato Petrucci al comando, la scena è tutta per Marquez e Dovizioso. Quest’ultimo prima studia come fare male al rivale e, a tre giri dal traguardo, piazza la staccata che lo porta in testa.
Le ultime tornate sono al cardiopalma, con il Dovi che resiste agli assalti ravvicinati insistenti di Marquez fino alla bandiera a scacchi.
Petrucci completa la festa a Borgo Panigale con un podio meritato, confermandosi una delle sorprese liete di questa stagione. Buona anche la prestazione delle Suzuki col ritrovato Andrea Iannone e con Alex Rins, che si piazzano in quarta e quinta posizione. Lorenzo chiude sesto, seguito dall’Aprillia di Aleix Espargarò e dal poleman Zarco del team Tech III.
Non c’è però tempo di fermarsi. Il 22 ottobre si vola a Phillip Island, terzultima gara del Mondiale MotoGP, pronto a vivere un altro capitolo della saga Dovizioso-Marquez. Averla spuntata sul terreno preferito dal Cabroncito suona come un agguerrito segnale lanciato dalla Ducati. La Desmosedici ora non teme nessuno e vuole giocarsela fino in fondo.
Andrea Sicuro