F1: l’ultimo acuto è di Bottas. Mercedes e poi Ferrari ad Abu Dhabi
Aria da ultimo giorno di scuola ad Abu Dhabi, dove è andato in archivio il Mondiale di Formula Uno annata 2017.
L’ultimo giro di giostra del circus premia Valtteri Bottas, fido scudiero di una Mercedes che ha posto il sigillo finale su un’annata ancora a tinte argentate. Alle sue spalle il neocampione del mondo Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, califfo di una Ferrari che ci ha provato a interrompere l’egemonia delle Frecce d’Argento.
Di fatto, anche negli Emirati Arabi la Ferrari ha dato l’impressione di essere ancora un passo indietro alle Mercedes. Impietoso il distacco di 19” rimediato da Vettel al traguardo nei confronti di Bottas, in uscita di curva spesso più veloce.
A Maranello c’è indubbiamente ancora da lavorare parecchio in vista di un 2018 dal quale ci si aspetta un Cavallino ancora più protagonista. E stavolta con un finale che i fun si augurano diverso. C’è un sapore agrodolce nel modo in cui la Rossa saluta un campionato che l’ha vista almeno tornare competitiva.
Gli ultimi giri del Mondiale.
Poco da segnalare in una gara soporifera e con poche emozioni. Del resto il Mondiale aveva già scritto i verdetti più attesi nelle scorse settimane. Non era semplice per i piloti trovare stimoli nell’affrontare una corsa che aveva poco da dire, dopo nove mesi estenuanti di duro lavoro ai box e in pista.
Va quindi fatta la tara a quanto si è visto negli ultimi 55 giri del torneo. Tra i più in palla sul circuito di Yas Marina, Hamilton, il quale ci teneva anche a chiudere la stagione del quarto Mondiale con una vittoria. Ma mantenere la concentrazione è altra storia.
Infatti, dopo 21 giri, il britannico ha iniziato a spingere sull’acceleratore portandosi a mezzo secondo da Bottas, rimasto però sempre davanti al compagno di team. Bravo e fortunato il finlandese quando, al 29° giro, Lewis è andato dritto in curva, nel momento di massimo sforzo. Un regalo.
In ogni caso, la vittoria di Bottas ad Abu Dhabi è meritata e premia l’abnegazione del pilota, rimasto nell’ombra, disciplinato, nella seconda parte di stagione. Eppure pilota fondamentale nei successi della casa tedesca, che ha messo in bacheca quest’anno i titoli piloti e costruttori per il quarto anno consecutivo.
Ferrari: un attimo fuggente da trasformare in sogno.
Alle loro spalle poca gloria per la Ferrari, che nell’annata ha regalato però un attimo fuggente in cui è apparsa seriamente in grado di impensierire le Mercedes. Un attimo in cui il motore elettrico e quello a combustione avevano trovato un abbraccio vigoroso. In cui aerodinamica, assetto e trasmissione erano riusciti finalmente a parlare la stessa lingua. Dalle quelle potenzialità devono ripartire i meccanici della Scuderia di Maranello per tentare di colmare il gap con la casa di Stoccarda.
Uno sguardo al calmiere.
Per Vettel è il 13° podio stagionale, gli stessi ottenuti dalle Frecce. Numeri che non mentono. In Mercedes riescono bene o male a portare quasi sempre a podio uno dei propri piloti, la Ferrari no. Anche così si spiega la differenza tra le due scuderie. L’altro ferrarista Kimi Raikkonen riesce infatti a portare a casa il 4° posto, approfittando del ritiro di Ricciardo che si arrende a un problema idraulico. Risultato che permette anche di strappare all’australiano della Red Bull la quarta piazza in classifica generale. Ma in senso generale, Raikkonen non ha portato al team quanto sarebbe nelle sue corde. Un plauso al box delle Rosse, che quando è in palla fa prestazioni da brivido. Cambio gomme (Supersoft) e incidenza ala anteriore in poco più di 2”, in un circuito dove i pit-stop fanno la differenza.
Un passo avanti per Renault e il ritorno di Kubica.
Tra gli altri motivi d’interesse, la Renault supera la Toro Rosso in classifica costruttori, grazie a Hulkenberg, ottimo sesto. Da segnalare poi il già annotato congedo di Felipe Massa, il quale termina in zona punti l’ultima corsa di una carriera, lunga 169 gare. Il brasiliano potrebbe essere sostituito il prossimo anno da Robert Kubica, atteso da una nuova sessione di test su questa pista nei prossimi giorni. Da tempo si vocifera di un suo ritorno in Formula Uno. La Williams potrebbe segnare la resurrezione del pilota polacco, dopo l’incidente ad Andora nel 2011.
Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro