Motor Show 2017: spettacolo tra passato, presente e futuro
Esibizioni di rally e freestyle, spettacoli e simulazioni di guida. Il tutto condito dalla presenza delle meravigliose hostess e dai moltissimi stand di accessori e oggettistica. Al Motor Show 2017 auto e moto grandi protagoniste.
Non si può dire di essersi è annoiati al 41esimo Motorshow, dal 2 al 10 dicembre. Senza dubbio, una bella vetrina quella al Quartiere Fieristico di Bologna per i 370 brand presenti che hanno messo in mostra gli ultimi modelli. La politica vincente del Motor Show 2017 è stata quella di coinvolgere i visitatori. Infatti, mostrare l’auto dentro e fuori, farle provare, vedere le sue performance estreme in pista ha entusiasmato tutto il pubblico presente. Senza dimenticare l’opportunità di ripercorrere la storia dell’auto nella ricchissima area heritage. Oppure l’evoluzione dello stile, le soluzioni tecnologiche verso l’auto che si guida da sola, o si alimenta di energie alternative. Anche questo è senza dubbio un grande spettacolo.
Ferrari, gradito ritorno
Alcuni graditi ritorni, come quello della Ferrari. Occhi puntati soprattutto sulla “prima” italiana della Portofino, che sarà in vendita a partire dal 2018. Dotata di tetto retrattile, la nuova coupé-cabriolet di casa Maranello ostenta un cofano, lunghissimo e imperioso, che fa da contraltare a un abitacolo stretto (per due persone). Si staglia su una lunghezza di 4,586 metri e una larghezza di 1,938 metri. Linee sinuose, che rendono la vettura adatta in particolare per i lunghi viaggi. Ma che non tradiscono un aumento di potenza, reso possibile dal motore V8 Turbo da 600 CV (40 in più del precedente modello), che permette di raggiungere i 100 km/h in 3,5 secondi, per una velocità massima di 320 km/h.
Ferrari grande protagonista, dunque. Non solo come casa automobilistica, ma come scuderia. Come la AFCorse vincitrice del titolo costruttori GT del Mondiale Endurance FIA. Senza dimenticare l’applauditissima presenza in pista della Ferrari con la F60, la monoposto di F.1 pilotata da Antonio Giovinazzi, protagonista dei tre pit stop Ferrari.
Lo sport automobilistico
C’era curiosità per “The World of Motorsport”, un’area interamente allestita per ospitare le squadre corse più famose quali Renault, Prema Power Team per la F2, la Red Bull con la vettura utilizzata da Sebastian Vettel al tempo dei quattro Mondiali F1 dal 2010 al 2013. Con la sorprendente eccezione della Mercedes pluricampione. La DS Virgin richiamava l’attenzione sulla Formula E, su cui sempre più brand stanno puntando come alternativa alla F1. Ma non ci sono parole per descrive la commozione che palpitava davanti alla Ferrari 1980 di Gilles Villeneuve, una leggenda. Proprio vicino nel paddock al Virtual Game Drive, dove da dentro il cupolino si affrontavano le piste sullo schermo.
Applauditissima poi la presenza in pista della Ferrari con la F60, la monoposto di F.1 pilotata da Antonio Giovinazzi, protagonista dei tre pit stop Ferrari.
Moto famose
Gli appassionati di motociclismo al Motor Show 2017 hanno invece potuto ammirare dal vivo i modelli usati in pista dai loro campioni preferiti. Come la Ducati del vicecampione del mondo MotoGP Andrea Dovizioso, la Suzuki di Andrea Iannone e, ultimo ma non ultimo, la Yamaha numero 46 ufficiale guidata da Valentino Rossi.
Le reginette
Fra le principali novità esposte a Bologna Fiere, le sette finaliste per il premio di “Auto dell’Anno 2018”. Alfa Romeo Stelvio, Citroen C3 Aircross, Audi A8, BMW Serie 5, Kia Stinger, Seat Ibiza e Volvo XC40. Dopo una competizione agguerrita, saranno loro a contendersi il titolo di reginetta, succedendo sul trono al SUV Peugeot 3008. La proclamazione è attesa al Salone di Ginevra, dall’8 al 18 marzo 2018. E intanto i fan se le coccolano.
L’heritage motoristico
Un foltissimo gruppo di visitatori ha assiepato il padiglione 21, interamente dedicato alle auto d’epoca, da corsa e non. L’esposizione “Passione Classica Racing”, realizzata con il contributo dei più importanti musei e collezionisti, ha infatti radunato in un’unica area i modelli che hanno fatto la storia della tradizione automobilistica italiana. Come non commuoversi, ad esempio, davanti alla vista di un Maggiolino del 1958? Oppure della Porsche che fu in grado di vincere il campionato DTM nel 1993? Vere e proprie chicche che più di una lacrima avrà fatto venire ai più nostalgici.
Fuochi d’artificio per gli amanti del brivido
Non poteva mancare ovviamente il “Memorial Bettega”, la gara di rally che dal 1985 si svolge nella serata conclusiva della kermesse. Un appuntamento che ha visto impegnati alcuni big del motorismo, come il “nostro” Tony Cairoli. Il nove volte campione del mondo di motocross ha festeggiato nell’area 48 Motul Arena il titolo riconquistato quest’anno, dopo due stagioni all’asciutto. In questa sfida ha però dovuto accettare l’eliminazione in semifinale per opera di Teemu Suninen. A contendersi la finalissima, due figli d’arte. Il 17enne finlandese Kalle Rovanper, alla guida di una Ford Fiesta WRC, l’ha spuntata sullo svedese Oliver Solberg sulla vettura gemella.
In un’apposita pista off-road allestita per l’occasione si sono invece potute testare le novità in fatto di vetture 4×4 e SUV messi a disposizione dai vari brand, come Toyota, Mitsubishi, SsangYong , Suzuki e Hyundai . I più piccoli hanno invece potuto sfogarsi a bordo dei kart elettrici mentre il pubblico seduto sugli spalti ha trattenuto più di un respiro davanti alle esibizioni acrobatiche a quattro ruote che si sono alternate nei nove giorni della rassegna.
Il Motor Show 2017 ha chiuso i battenti dopo aver ospitato 280 mila visitatori, il 20 % in più rispetto all’edizione 2016, confermandosi l’evento automobilistico italiano dell’anno.
Motorage web – Andrea Sicuro
Le chicche del Motor Show 2017 – Auto sul mercato e novità
Le chicche del Motor Show 2017 – Auto storiche
Le chicche del Motor Show 2017 – Concept, sport e preparazioni
Le chicche del Motor Show 2017 – Le moto
Bell’articolo! Arricchito di tante fotografie
Bell’album. Quasi come dal vivo
Una bella esperienza
Io ci sono stato. Ma non ho visto tutta sta roba!
Grande memorial bettega! Ci tornerei solo per quello
Non male. Ma il biglietto è troppo caro e ci sono troppi ragazzini che fanno casino
Somiglia troppo a Auto e Moto d’Epoca. Quello di Verona