Il grande entusiasmo degli appassionati di tutto il mondo per il ritorno dell’ Alfa Romeo nella massima formula impone buoni piazzamenti fin dal primo anno.
Ben oltre il ruolo di title sponsor
Con la creazione dell’ Alfa Romeo-Sauber F1 Team, il celebre Marchio milanese tornerà a tutti gli effetti in Formula 1. Con buona pace di quanti asseriscono che si tratti di semplici adesivi del Biscione applicati a una monoposto, non capendo o fingendo di non capire la reale portata dell’evento e facendo discorsi da “bar dello sport”, l’Alfa porterà prestigio, competenza e tecnologia in F1.
E’ sufficiente, infatti, avere le fonti giuste, documentarsi o anche solo leggere tra le righe i comunicati stampa ufficiali per comprendere appieno come l’Alfa Romeo metterà a disposizione risorse umane nel progetto, eccellenze ingegneristiche che avranno una forte e determinante voce in capitolo. Il tutto con il preciso scopo di essere competitivi, ma anche di trasferire alla serie le esperienze acquisite nella massima formula.
Certo, sarebbe stato impensabile un motore Alfa Romeo “doc” già dalla prima stagione. Ma il ruolo di Ferrari nell’operazione è perfettamente coerente con la collaborazione attuata in questi ultimi anni tra la Casa di Maranello e il brand milanese. Collaborazione ovvia con la realizzazione del motore V6 2.9 bi-turbo di Giulia e Stelvio Quadrifoglio, direttamente derivato dal V8 Ferrari che equipaggia la California T. Un passo avanti epocale rispetto al precedente V6 della triade 159, Brera e Spider, di derivazione General Motors (con tutto il rispetto parlando).
L’entusiasmo degli Alfisti
Il ritorno dell’ Alfa Romeo in Formula 1 con la Sauber è stato accolto con entusiasmo dagli appassionati di tutto il mondo. Proprio per questo le aspettative sono parecchie e al team italo svizzero sarà concesso idealmente ben poco tempo per fare rodaggio, in quanto molte persone si aspettano buoni piazzamenti fin dal primo anno. Obiettivamente sarà un compito difficile ma non impossibile accontentarli. Di questo, sia ai piani alti dell’Alfa che ai vertici Sauber ne saranno ben consapevoli. In sostanza, buoni e progressivi risultati sono un obiettivo realistico che l’ Alfa Romeo Sauber potrà porsi.
Certo è che la presenza dell’ Alfa Romeo in Formula 1 avvantaggerà indirettamente anche la Scuderia Ferrari. Infatti, con ben due team in gioco, Sergio Marchionne potrà far valere ancor meglio le proprie ragioni sugli organizzatori della massima formula. Probabilmente a quel punto, sarebbero indotti a più miti consigli in termini di rivoluzioni nel regolamento. E poi Marchionne ha tutto l’interesse a vedere un’Alfa Romeo competitiva in F1, nell’ottica del definitivo rilancio del Marchio (che sta avvenendo alla grande, vedi il successo di Giulia e Stelvio in USA).
Gian Marco Barzan