Gli aumenti dei pedaggi sono scattati, inesorabilmente, dal primo gennaio su molte tratte delle autostrade. Significativi il +13,91% per Milano Serravalle-Milano Tangenziali ed il +8,34% della Torino-Milano
A farne le spese i soliti
Puntuali come un orologio svizzero sono entrati in vigore il primo gennaio gli aumenti dei pedaggi autostradali. Incrementi previsti in un apposito decreto del Ministero dei Trasporti, è bene sottolinearlo. Ancora una volta si sono voluti punire gli automobilisti che per la stragrande maggioranza utilizzano le autostrade per andare a lavorare, contribuendo alla ricchezza del Paese. Sarebbe stato il caso che il Governo non avesse autorizzato questi aumenti. Almento per far finta di essere coerenti con la frase “non abbiamo aumentato le tasse” ripetuta fino all’ossessione in questi ultimi tempi. Senza contare come in molti siano costretti ad utilizzare la propria auto a causa di carenze di mezzi pubblici, sostenendo quindi costi aggiuntivi ora aggravati da questi ennesimi balzelli.
Adeguamenti superiori alla media
I nuovi rincari alzano in media i costi per gli automobilisti del 2,74%, certamente non una bazzecola. E riguardano la bellezza di 24 concessionarie autostradali. Gli aumenti, in certi casi abbondantemente superiori alla media, sarebbero dovuti ad aspetti come l’inflazione, qualità e investimenti effettuati. Già, peccato che l’inflazione sia ridotta ormai ai minimi termini (per fortuna). Mentre diventa difficile valutare caso per caso di quanti e quali investimenti si stia parlando. Certamente, una migliore comunicazione in proposito da parte delle società autostradali aiuterebbe a “rendere la medicina meno amara”.
La classifica degli aumenti
Resta il fatto che in questo nuovo anno ci troviamo dinanzi a incrementi del pedaggio anche considerevoli. Uno su tutti il + 52,69% (no, non è un errore) della tratta Aosta Ovest- Morgex. Ma anche il + 13,91% della Milano Serravalle Milano Tangenziali non scherza affatto. Infatti l’aumento porta addirittura a dover sborsare 3 euro alla barriera di Terrazzano della Tangenziale Ovest, per poi magari trovarsi in coda causa un sistema al collasso. Oppure nel migliore dei casi a non poter superare il limite assurdo dei 90 km/h in barba allo status autostradale.
Già, perché le tre tangenziali milanesi sono un perfetto esempio di autostrade a tutti gli effetti. Con pedaggi conseguenti alle tre relative barriere ma con limiti di velocità di una normale strada extraurbana. Un altro aumento consistente (+ 8,34%) riguarda la Torino-Milano. Mentre l’adeguamento tariffario più basso (1,51%) è quello di Autostrade per l’Italia, che copre gran parte della rete. Lodevole in tutta questa raffica di aumenti, la decisione ad esempio dell’Autocamionale della Cisa di lasciare invariato il pedaggio. Eppure la A15, paesaggisticamente una delle autostrade più belle al mondo, è soggetta da sempre a parecchia manutenzione e quindi a costanti investimenti.
La redazione