La nuova vettura riporta la Casa di Arese in Formula 1 dopo oltre 30 anni di assenza. L’ Alfa Romeo Sauber F1 rappresenta un’altra pietra miliare nella storia del team.
Grande entusiasmo
Il ritorno dell’Alfa Romeo in Formula 1 con la Sauber, perché di questo si tratta, è stato accolto con molto entusiasmo dagli appassionati in tutto il mondo. Oggi la Scuderia Alfa Romeo Sauber F1 presenta la C37, monoposto che parteciperà alla stagione 2018 della massima competizione automobilistica. La vettura appare diversa rispetto alla C36 Sauber dello scorso anno, sia per le nuove disposizioni relative al regolamento tecnico, che del nuovo approccio tecnico del team.
Il legame tra Maranello e Milano è evidente sia dal punto di vista tecnico che tecnologico. Infatti la C37 è equipaggiata con il propulsore e cambio Ferrari, entrambi con le ultime specifiche, come per la Rossa ufficiale. La nuova vettura rivela soluzioni interessanti, come il doppio convoglio sul muso, chiuso per indirizzare al meglio i flussi sul T-Tray e verso il diffusore.
I piloti
A un mese esatto dall’inizio della stagione 2018, il Team Principal Frédéric Vasseur dichiara: “Non vedo l’ora che la stagione abbia inizio e sono impaziente di vedere Marcus Ericsson e Charles Leclerc (i due piloti ufficiali Alfa Romeo Sauber) in pista. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato duramente allo sviluppo della C37, con l’impegno di molte risorse, ed è fantastico poterla presentare oggi. Sono convinto che Marcus e Charles formino una coppia di piloti perfetta, essendo il primo un pilota esperto e il secondo un rookie promettente. Per Marcus si tratterà della quarta stagione con noi. E’ un elemento importante della squadra e, grazie alla sua esperienza fornisce feedback tecnici molto precisi. Per quanto riguarda Charles, ha dimostrato di avere talento nelle categorie minori e merita di essere al via di questa stagione di Formula 1”.
“Il nostro obiettivo per il 2018, prosegue Vasseur, è chiaro: vogliamo recuperare il gap rispetto agli altri team e migliorare le nostre prestazioni nel corso della stagione. Voglio ringraziare i nostri partner e i nostri tifosi per il supporto continuo. Il ritorno dell’Alfa Romeo in Formula 1 rappresenta un’altra pietra miliare nella storia del team. Sono orgoglioso che un marchio storico così importante abbia scelto noi per riproporsi nel nostro sport. Siamo impazienti di iniziare la stagione 2018 con le insegne della scuderia Alfa Romeo Sauber F1”, ha concluso Vasseur. Infine, l’Alfa Romeo Sauber F1 C37 adotta un motore Ferrari 2018 (secondo una sempre più stretta collaborazione tra il marchio del Biscione Visconteo e il Cavallino Rampante) e scenderà in pista per i primi test sul Circuit de Catalunya, nei pressi di Barcellona, dal 26 febbraio al 1°marzo 2018.
“Che fortuna, un Quadrifoglio!”
Uno dei grandi marchi che hanno fatto la storia della Formula 1 ritornando, riporta sulle piste di tutto il mondo il “Quadrifoglio”, il leggendario simbolo che dal 1923 identifica le più potenti e veloci Alfa Romeo da competizione. Situato sul modulo “engine cover” della nuova C37, il noto portafortuna ha una storia affascinante che nasce nel mondo delle corse.
La prima Alfa Romeo con il Quadrifoglio fu la “RL” di Ugo Sivocci che vinse la XIV edizione della Targa Florio nel 1923. Lo stesso emblema appare nel 1925 sulla “P2” di Brilli Peri che trionfa nel primo “Campionato Mondiale di corse automobilistiche”, il primo dei cinque Titoli Mondiali vinti dall’Alfa Romeo, e nel 1950 e 1951 quando Giuseppe “Nino” Farina e Juan Manuel Fangio portano le Alfa Romeo 158 e 159, le celebri “Alfetta”, al successo nei primi due Campionati Mondiali di Formula 1. E oggi, il leggendario simbolo ritorna nel massimo campionato automobilistico gridando al mondo intero quanto sia ancora forte e vincente la filosofia Alfa Romeo, ovvero quella costante ricerca dell’eccellenza applicata alle competizioni che poi viene trasferita in toto sulle vetture di produzione. Una leggenda che continua.
Dal circuito alla strada
Il “papà” della C37 è un Alfista della vecchia guardia. Si tratta, infatti, dell’ingegner Luca Furbatto che ha lavorato all’Alfa Corse, occupandosi della 155 che nel DTM ha stracciato in casa le rivali tedesche. Il tutto sotto la direzione dell’indimenticato e indimenticabile Giorgio Pianta. Una volta chiusa l’Alfa Corse (quando a Torino decisero di dare in outsourcing le competizioni), Furbatto ha cominciato la sua esperienza in Formula 1. Nel suo nutrito curriculum figurano esperienze molto importanti in Tyrrell e soprattutto alla McLaren dove ha progettato le ultime monoposto vincenti. Infine, l’approdo in Sauber dove oggi ritrova le sue origini professionali con l’avvento dell’Alfa Romeo. Alfa Romeo che è molto più di un title sponsor, con buona pace di quanti asseriscono si tratti di una semplice operazione di marketing, in quanto metterà a disposizione della scuderia tutta la sua competenza a livello tecnico e ingegneristico.
Così, dopo parecchi anni di assenza sul palcoscenico delle corse, Alfa Romeo tornerà a sperimentare in Formula 1 soluzioni tecniche da trasferirsi nella produzione di serie. Produzione che ha visto negli ultimi tre anni l’introduzione di Giulia e Stelvio con il ritorno alla trazione posteriore (e anche integrale). Anche una piattaforma esclusiva (la Giorgio) e a motori potenti che nulla hanno in comune con il resto della produzione FCA. Senza dimenticare il rientro alla grande negli USA. Oggi il ritorno in Formula 1 completa il quadro di rilancio dell’Alfa Romeo, tornata a essere “L’Alfa Romeo”.
Gian Marco Barzan