Alfa Romeo Stelvio 2.2 D 180 CV e Jaguar F-Pace 2.0 D 180 CV. Le versioni d’attacco di Stelvio ed F-Pace rinunciano ai sistemi 4×4, a favore del classico schema rear wheel drive. L’aderenza sui fondi difficili è minore, ma si guadagna in termini di piacere di guida.
Una sfida appassionante
Da una parte abbiamo l’ Alfa Romeo Stelvio 2.2 D 180 CV, accreditato di un’accelerazione 0-100 km/h in 7”6/10 e di una velocità massima pari a 210 km/h, mentre dall’altra spicca il Jaguar F-Pace. Quest’ultimo replica i 180 CV del rivale, a fronte però di un motore con cilindrata più contenuta, ossia il 2.0 D Ingenium. Conseguentemente, lo 0-100 km/h si copre in 8”5/10 e si raggiunge la velocità massima di 208 km/h.
La migliore accelerazione dell’Alfa si deve al peso inferiore, ossia 1.604 kg contro i 1.645 kg del SUV Jaguar, ma anche al cambio più veloce. Quanto al comportamento dei motori, pur essendo differenti, entrambi si distinguono per la forte spinta a ogni regime e la notevole elasticità di marcia. L’unità Jaguar, oltre a vincere in termini di silenziosità, ha un sound decisamente migliore rispetto al propulsore Alfa. Quest’ultimo, infatti, ricorda un po’ troppo i veicoli commerciali e, quindi, non è molto in linea con l’immagine di un SUV prestigioso del genere.
Stesso cambio, interpretazioni differenti
Sia l’Alfa Romeo Stelvio 2.2 D 180 CV che il Jaguar F-Pace 2.0 D 180 CV impiegano il cambio automatico ZF a 8 rapporti (di serie sulla vettura italiana, optional sull’inglese). La messa a punto, però, è differente. Infatti, il cambio con specifiche Alfa è velocissimo nei passaggi di marcia (150 millisecondi con l’Alfa DNA in Dynamic) e ha una funzione manuale “da manuale”. Sia il passaggio automatico al rapporto superiore che la scalata al completo affondo dell’acceleratore vengono inibiti. Inoltre, spiccano i paddle in alluminio fissi al piantone di scuola Ferrari, mentre la leva centrale va (come impongono le leggi della fisica e del motorsport) tirata per salire di rapporto e spinta per scalare.
Ineccepibile anche il comportamento della modalità automatica. Da parte sua il cambio del Jaguar F-Pace si comporta in maniera eccellente in automatico, ma i passaggi di marcia nel setup manuale non sono veloci come avviene sull’Alfa, soprattutto nel salire di rapporto. In sostanza, c’è un piccolo lasso di tempo dal momento in cui si tira la levetta destra a quando la marcia va effettivamente “a segno”. Rimanendo in argomento, le levette solidali al volante sono poco pratiche e generano confusione quando si ruota il volante oltre i 90°. Come se non bastasse, manca la classica leva centrale.
Sulle curve è un bel duello
Al volante dell’Alfa Romeo Stelvio si ritrova tutto il piacere della trazione posteriore, con inserimenti nelle curve immediati e una capacità di andare in appoggio simultaneamente sulle quattro ruote raramente riscontrabile altrove. Il mantenimento della traiettoria è ottimale anche accelerando senza tanti complimenti, mentre con il DNA regolato in Dynamic può comparire un leggero sovrasterzo di potenza. Sovrasterzo peraltro presto inibito dall’ESP che, con buona pace dell’immagine sportiva Alfa Romeo, non è completamente disattivabile e non consente di sfruttare al 100% le capacità da 10 e lode del telaio. Lo sterzo è il più diretto della categoria, ma potrebbe essere un filo meno leggero alle alte velocità.
Il Jaguar F-Pace a trazione posteriore invece è più agile rispetto alla versione AWD, si inserisce molto bene nelle curve, ma non ha la stessa capacità di andare in appoggio velocemente e simultaneamente come sull’Alfa. Le traiettorie rimangono neutre anche forzando il ritmo, mentre il sovrasterzo di potenza può manifestarsi in maniera più netta rispetto al rivale. Infatti, l’ESP è completamente disattivabile e questo lascia divertire i piloti più capaci salvo “riprendersi la scena” quando si esagera.
Lo sterzo è meno diretto rispetto al comando dell’Alfa, ma si riscatta pienamente dimostrando più corposità alle alte velocità. In sintesi, se non dovete andare a St Moritz tutti i fine settimana e non vivete in una località particolarmente inclemente dal punto di vista meteorologico, potete tranquillamente acquistare un’Alfa Romeo Stelvio 2.2 D o un Jaguar F-Pace 2.0 D a trazione posteriore, lasciando l’integrale a quanti ne hanno effettivamente l’esigenza. Senza dimenticare che con quattro belle gomme termiche, in inverno si potrà andare quasi dappertutto.
In effetti, per il Jaguar F-Pace a trazione posteriore si può rinunciare al cambio automatico opzionale, a favore del manuale di serie. Una scelta d’altri tempi che entusiasma chi ama guidare per guidare esattamente come avviene per la trazione posteriore. Se anche lo Stelvio avesse un bel cambio manuale…
Gian Marco Barzan