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Limiti di velocità: nuove zone 30 km/h a Milano

Già da questo mese partono le nuove direttive del Piano Urbano che portano i limiti di velocità da 50 a 30 km/h in altre sei zone della città.


Le modifiche principali

Negli ultimi cinque anni le aree 30 all’ora nella città di Milano sono già triplicate, passando dai 325 mila metri quadrati del 2012 agli oltre 900 mila attuali. Ora il Piano urbano della mobilità sostenibile da poco varato dal Comune, riprogetta il futuro viabilistico del capoluogo lombardo. Infatti altre sei zone a traffico limitato nasceranno nei prossimi mesi. Si parla di oltre 220 mila metri quadrati tra il quartiere Corvetto, piazza San Luigi e via Don Bosco, attorno a via Padova e in alcuni dei quartieri Isola, Bovisa, QT8. E anche in via Giambellino, già in grave difficoltà a causa delle deviazioni stradali causate dai lavori per la metropolitana.

Obiettivo: ridurre gli incidenti

Le nuove aree 30 km/h pare nascano per favorire i pedoni e per ridurre, forse, gli incidenti. Ma non saranno presenti autovelox. Una scelta fatta dal Comune per cercare di dimostrare che l’area con limite a 30 chilometri orari non è una nuova soluzione pensata per raccogliere soldi. Niente multe certe quindi, ma un progetto pensato per sensibilizzare i guidatori ed infondere un maggior rispetto nei pedoni. Un sollievo per la città più multata d’Italia.

Altri cantieri in città

Già a Milano per gli automobilisti la circolazione è indubbiamente difficile tra sensi unici e piste ciclabili. Ora che il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) ha stabilito che le zone 30 km/h devono essere allargate, saranno eliminati anche i parcheggi. Naturalmente creando ulteriori difficoltà sopratutto ai residenti. Gli allargamenti stradali saranno estesi anche alla cerchia filoviaria e in altre 28 zone più esterne: da Affori a Chiesa Rossa, passando per Lampugnano e lo Stadera.
L’investimento previsto è di 3 milioni di euro, giustificato dalla convinzione (della giunta) che i nuovi limiti di velocità ridurranno incidenti e emissioni. Questo, nonostante non esista alcuna evidenza scientifica che dimostri la correlazione tra riduzione della velocità e abbattimento delle emissioni.

I milanesi protestano

Le zone con limiti di velocità a 30 km/h già attive da qualche anno, hanno portato grandi disagi agli automobilisti milanesi. Come ad esempio nei dintorni di corso Lodi, Porta Venezia, viale Romagna e  Tortona-Solari. Infatti, tra la riduzione delle carreggiate e l’eliminazione di innumerevoli posti auto non si può più nemmeno sostare un minuto sotto casa per scaricare la spesa. Tant’è che interi quartieri hanno protestato. Del resto il comune milanese segue le direttive del Parlamento Europeo che “raccomanda vivamente alle autorità competenti di introdurre una velocità massima di 30 km/h per le zone residenziali. E anche per tutte le strade urbane a una sola corsia che non dispongono di pista ciclabile separata, al fine di proteggere meglio gli utenti vulnerabili della strada”.

Motorage.it – La redazione

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