Una versione elettrica sulla base della Mini classica. La Mini Electric è la proiezione futura della visione di Bmw Group in materia di mobilità eco friendly.
Operazione nostalgia
A volte ritornano, anche se per affrontare il proprio futuro all’insegna della mobilità sostenibile. L’ultimo esemplare di Mini storica, le cui origini risalgono al 1959, uscì dalle catene di montaggio dello stabilimento di Longbridge il 4 ottobre 2000. Molti di noi ricordano l’evento con piacere anche se era evidente la nostalgia di tutti. Partendo dalle dalle maestranze fino ai tecnici progettisti , gli ospiti importanti e i giornalisti. Quel giorno si chiudeva un periodo cominciato negli Anni 60, tra boom economico e contestazione, tra la minigonna inventata da Mary Quant e un mondo che mutava alla velocità della luce.
La storica Mini fu sostituita dall’omonimo modello presentato nel 2001, arrivato ad oggi attraverso tre serie differenti e declinato in una moltitudine di carrozzerie. Ma come “vetrina tecnologica” per un modello futuro completamente elettrico e definitivo (non sperimentale com’è avvenuto in passato) si è scelta la Mini classica. Forse perchè è una vettura dalla linea simpatica e intramontabile. Capace di stregare ancora oggi, nonostante le quasi sessanta primavere sulle spalle, un pubblico esigente come quello del Nord America.
One- off
Purtroppo la Mini Electric classica rimarrà un esemplare unico. In pratica alla Casa di Oxford hanno restaurato e adattato una Mini Cooper ultima serie (quella prodotta fino al 2000), sostituendo il vecchio motore A-Plus 1.275 cc a benzina con un propulsore elettrico. Purtroppo non sono state diffuse le specifiche tecniche. Esteticamente, la vettura sfoggia la carrozzeria bicolore rossa con tetto bianco, un abbinamento molto in stile Anni 60 e che si rifà alle storiche Mini Cooper mattatrici nel mondiale rally.
Inoltre, spicca il logo Mini Electric giallo nell’emblema del marchio e sui mozzi delle ruote. Naturalmente al posto del classico tappo del serbatoio benzina spicca l’alloggiamento per la presa di ricarica. Sarebbe divertente da guidare la Mini Electric, tra l’immediatezza del motore elettrico e il suo noto “Go kart feeling”. Qualità che significa tenuta di strada molto elevata e una maneggevolezza da primato, rese possibili sia dal baricentro ultra basso che dal raffinato avantreno a quadrilateri deformabili, un lusso questo che nemmeno la Mini di oggi si permette.
Motorage. it – La redazione