Partite Iva: niente più schede carburante
Dal primo luglio il rimborso per la benzina spetterà solo a chi paga con la carta di credito. Invece delle schede carburante ci sarà la fattura elettronica.
In nome di una nuova manovra atta a contrastare l’evasione dell’Iva e le deduzioni e detrazioni richieste indebitamente, a partire dal primo luglio, le cosiddette “carte carburante” saranno abolite.
Questo è quanto stabilisce la legge numero 205 del 2017, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2017 (c.d. Legge di Bilancio 2018).
Il carburante si paga con carta di credito
Nonostante la data sia improrogabile, ancora non si sa come potranno essere gestiti, da un punto di vista amministrativo e fiscale, i rifornimenti delle auto aziendali e di possessori di partita Iva.
L’unica cosa certa è che il divieto di utizzare le schede carburante non cancella il privilegio fiscale per gli aventi diritto, ma per ottenere i rimborsi della benzina e del gasolio è necessario pagare il rifornimento con la carta di credito o di debito, e richiedere contemporaneamente la fattura elettronica. Infatti se spese di rifornimento dovessero essere saldate in contanti, non sarà più possibile dedurre l’IVA sul costo di benzina e gasolio.
La fattura elettronica
Sempre a partire dal primo luglio 2018, la stessa legge di Bilancio prevede che gli acquisti di carburante per autotrazione effettuati da partite Iva e Società presso gli impianti stradali di distribuzione dovranno essere obbligatoriamente documentati con la fattura elettronica. Così il benzinaio ogni volta che effettua un rifornimento a un soggetto dotato di partita Iva deve emettere fattura. Ma non una comune fattura. Questo tipo di acquisto prevedere un’emissione automatica.
QR code
Al momento non è ancora chiaro come associare alla carta le informazioni anagrafiche necessarie al gestore per emettere la fattura elettronica contestualmente al rifornimento. Una delle ipotesi è il QR code che dovrebbe prevedere l’utilizzo di un codice contenente i dati di fatturazione dell’acquirente. Il codice dovrebbe poter essere letto in modo elettronico dal gestore della stazione di rifornimento per provvedere all’emissione della fattura elettronica.
Questa soluzione potrebbe richiede un coinvolgimento del sistema bancario se si dovesse integrare nella carta di credito i dati fiscali dell’azienda o del possessore di partita Iva. Uno dei vantaggi di questa soluzione è la possibilità di acquistare il carburante sia giorno che nelle ore serali o festive. Ore durante le quali di solito non è prevista la presenza di un operatore che incassi e registri il pagamento.
E evidente che per realizzare gli obbiettivi della nuova legge ci sono ancora diversi problemi da risolvere. Forse, per un periodo di tempo, insieme al debutto della fatturazione digitale potrebbe continuare a essere mantenute le schede carburante. Una soluzione che consentirebbe aziende e alle partite Iva di organizzarsi con maggiore gradualità .E agli esercenti di adeguare i sistemi interni di emissione e gestione delle fatture in formato elettronico.
Cazzate… Non serve a contrastare il contante nero, serve solo ad arricchire ancora le banche razza di cani.
Giusto per complicare la vita ancora di più
…di male in peggio…
Forse perchè c’è qualcuno che distribuisce schede carburante a parenti e amici per avere più rimborsi?
Passi il pagamento elettronico (le schede coi timbri sono effettivamente arcaiche), ma devo ancora capire perché non vanno bene le classiche carte carburante magnetiche con fatturazione a fine mese… Che cosa garantiscono in più le carte di credito che una classica carta carburante non può garantire?
UFFICIO COMPLICAZIONI COSE SEMPLICI.
DECRETO DELL’ULTIMO GOVERNICCHIO ?