I due coupé sportivi, praticamente identici, continueranno la loro carriera con la nuova edizione. Toyota avrebbe già iniziato lo sviluppo della nuova coupè.
Inno al divertimento di guida
Ora che compiono sei anni, Sia Toyota che Subaru stanno pensando a una seconda generazione dei modelli GT86 e BRZ, lanciati nel 2012 e ristilizzati nel 2016. Versioni speciali comprese. Già attualmente, motore boxer 2 litri, baricentro basso e trazione posteriore rendono Toyota GT86 e Subaru BRZ dei modelli particolarmente appaganti da guidare. Sappiamo però che tutto questo non può rendere immortali le due sportive nipponiche. Quindi, gli appassionati che temevano un pensionamento definitivo di queste vetture possono stare tranquilli. La collaborazione tra la Casa delle ellissi e quella della Pleiadi continuerà e originerà la seconda generazione di queste appassionanti compatte sportive.
Nuovo motore potenziato
La novità più importante potrebbe riguardare il propulsore boxer. Infatti secondo indiscrezioni la cilindrata pare verrà potenziata dagli originari 2 litri a 2,4. Di conseguenza scomparirà il nome GT86 in quanto la sigla si riferisce alla misura sia dell’alesaggio che della corsa del motore a 4 cilindri contrapposti nell’edizione attuale. Forse il compatto coupé Toyota potrebbe essere denominato semplicemente GT, oppure rispolverare il celebre nome Celica. Inoltre l’aumento della cilindrata da 2.0 litri a 2.4 risolverebbe la cronica pigrizia sotto i 5.000 giri/min. dei modelli oggi in listino.
Infatti, per ottenere il brio che ci si aspetta da una sportiva del genere occorre “tirare le marce”. E questo, se poteva sembrare accettabile nei periodi passati in termini di politiche antinquinamento, oggi non se parla proprio. Per questo, per avere molta più “schiena” ai bassi e medi regimi, se non arriverà il turbo certamente si incrementeranno i centimetri cubi.
Non si escludono versioni ibride
Se il duo Toyota GT 86 e Subaru BRZ continuerà imperterrito a non utilizzare il turbocompressore, non altrettanto potrebbe avvenire sulle versioni ibride. In questo caso conterebbe molto l’esperienza Toyota acquisita negli anni. Sicuramente le priorità che si sono date i progettisti riguardano l’ottenimento di prestazioni elevate, associate a consumi e conseguente emissione di CO2 contenuti. E proprio per questo, considerata l’assenza della sovralimentazione, la strada più plausibile appare appunto quella delle configurazioni ibride. Circolano indiscrezioni anche per quanto riguarda lo stile. Infatti sembra scontata per entrambe la presenza di una linea più filante e personale rispetto all’edizione attuale.
Motorage.it – La redazione