Finanziamenti auto e moto spingono al credito
Secondo l’istituto di credito al consumo Compass, nel 2017 i finanziamenti richiesti per l’acquisto di auto e moto hanno raggiunto la quota record di 19 miliardi di euro. Da soli rappresentano’82% del totale.
Quando si tratta di richiedere un finanziamento, gli italiani sembrano non avere dubbi. Perché è vero che acquistare l’auto o la moto dei propri sogni fa accettare anche spese fuori portata. Ma senza la possibilità di dilazionare i pagamenti, pochi avrebbero comunque affrontato l’impegno economico.
L’Osservatorio Compass del gruppo Mediobanca ha confermato in una ricerca l’importanza del credito in risposta ai bisogni dei consumatori. Focalizzandosi su argomenti tanto cari in senso lato alle famiglie. Ovviamente sia dal punto di vista affettivo sia da quello economico. Come matrimonio, casa e sfizi a due o quattro ruote.
Da quanto emerge dall’indagine, nel 2017 i finanziamenti richiesti per il settore delle auto e moto ha superato la quota monstre di 19 miliardi di euro. In aumento del 7,8% rispetto al 2016 e del 54% nel confronto con il 2013. Dati interessanti, che si vanno a inserire in un quadro sostanzialmente roseo anche per i prossimi 12 mesi, dai quali l’istituto di credito si aspetta un’ulteriore crescita. Il 44% dei convenzionati prevede infatti un ulteriore miglioramento con effetti diretti sulle vendite, in aumento per quasi una persona su due.
Una crescita record a due e quattro ruote.
Secondo i convenzionati, soltanto il 20% delle famiglie avrebbe effettuato comunque l’acquisto, anche senza avere accesso a finanziamenti per auto e moto. Mentre il restante 80% avrebbe rinunciato o rimandato la spesa. La crescita è stata spinta, come detto, dal settore automotive. Il quale da solo rappresenta l’82% del valore dei finanziamenti erogati totali. A seguire l’arredamento con il 9% e l’elettronica con il 6%.
Se guardiamo invece al numero di richieste, è invece l’elettronica ad essere il settore più rilevante, a fronte di un importo medio finanziato decisamente più basso (889 euro) rispetto a quello delle auto (13.048 euro). A trainato maggiormente questa crescita sono stati soprattutto i giovani, con un aumento delle richieste erogate nel 2017 del +59% sul 2013. Mentre a livello geografico le regioni con il maggior incremento sono la Calabria (+25,3%) e l’Emilia Romagna (+24,7%).
Quando si dice “non badare a spese”.
A dimostrazione di quanto la mobilità a quattro e due ruote sia sempre al centro dei pensieri degli italiani, basta osservare il trend di crescita delle vendite di auto e moto. Settore che nel 2017 ha registrato un aumento del +10,2% sul 2016 e del +33,9% sul 2015, quando sono stati superati i 15,5 miliardi di euro. Una somma diventata record lo scorso anno, quando il volume intero dei finanziamenti è diventato quattro volte tanto.
Gli italiani non sembrano dunque badare a spese per l’acquisto di un’auto o una moto, al punto da scegliere di indebitarsi pur di portarsi a casa l’oggetto del desiderio. Secondo lo studio, la media degli importi finanziati tramite venditori convenzionati è di 13.048 euro per l’auto e di 4.168 euro per le moto. Valori decisamente più alti rispetto agli altri settori.
Il prezzo non deve però trarre in inganno, in quanto non è l’unico fattore che gli acquirenti prendono in considerazione nella scelta. Il 41% degli acquirenti guardano prima di tutto allo stile e all’estetica e, solo in un secondo momento, al risparmio. Il 30% è invece influenzato dal brand, mentre risultano meno accattivanti i dispositivi antinquinamento (2%), la rivendibilità del veicolo (8%), la sicurezza e la motorizzazione (10%).
Volendo fare un discorso ad ampio raggio, invece, per molti l’auto sembra che sia diventato un bene irrinunciabile, un vero e proprio “status symbol” utile a comunicare la propria identità. E tale continuerà ad essere in futuro, secondo l’opinione di sei convenzionati su dieci. A tal proposito ritorna in mente una frase di McLuhan: “l’automobile è diventato un articolo di abbigliamento senza il quale ci sentiamo nudi, incerti e completi nella complessità urbana“. Un’affermazione quantomai attuale.
Redazione MotorAge.it