Questa volta è successo in provincia di Pisa. Il papà è andato al lavoro e ha dimenticato la la sua bimba di quasi anno in auto nel parcheggio dell’azienda. Quando è scattato l’allarme la bimba era già morta.
Il dramma si ripete
Ci sono azioni che ripetiamo tutti i giorni, allo stesso modo, ma basta anche solo un piccolo dettaglio che fa perdere il filo e si dimentica anche quanto c’è di più caro al mondo. Questa volta il dramma è accaduto nel parcheggio dello stabilimento di componentistica per auto, dove il padre padre, 40enne residente a Pisa con la famiglia, lavora come ingegnere. La piccola Giorgia è rimasta in auto fin dal mattino quando l’uomo è andato al lavoro. Ma si è reso conto del disastro soltanto dopo le 15.00 quando la mamma della piccola lo ha chiamato. Non aveva trovato Giorgia all’asilo nido dove avrebbe dovuto essere accompagnata dal padre quella mattina. Sono stati messi in moto i soccorsi, ma quando gli uomini del 118 sono arrivati la piccola era già morta. La bimba era seduta sopra un seggiolino montato su un sedile dell’auto e con ogni probabilità è deceduta in seguito alla temperatura elevata provocata dal sole che ha battuto per ore sopra la macchina. Una tragedia che purtroppo ricorda altri episodi avvenuti in passato. E le cause sono sempre le stesse: stress, stanchezza, fretta, distrazione. Una distrazione quasi sempre occasionale, che ha conseguenze tragiche.
Oltre 600 vittime dal 1998 a oggi
Stando ai dati raccolti, i casi di minori deceduti dopo essere stati lasciati in auto sono aumentati esponenzialmente, oltre 600 vittime nel mondo negli ultimi vent’anni. Il 90% dei bimbi erano sotto i 3 anni d’età. La temperatura, in questa fascia d’età, sale infatti da 3 a 5 volte più velocemente rispetto a quella di un adulto. Sia a causa delle ridotte condizioni corporee che per la minore percentuale di acqua presente nell’organismo. Infatti questi fattori possono portare la disidratazione e ipertermia nel giro di 20 minuti. Del resto, si stima che la temperatura di un’auto parcheggiata sotto il sole possa salire tra i 10 e i 15 gradi ogni quarto d’ora, arrivando a raggiungere i 50 gradi contro i 25 esterni.
Il seggiolino che avvisa se il bimbo è in auto
Proprio per prevenire casi di questo genere sono stati progettati seggioli di sicurezza attraverso sensori integrati, avvisano della presenza del bambino in auto. Il funzionamento è stato pensato per essere facile e intuitivo. E’ sufficiente connettere il seggiolino auto dotato di sensori alla relativa APP . Il sistema si attiva dopo alcuni secondi dal momento in cui il bambino viene posizionato sul seggiolino, segnalando la sua presenza a bordo direttamente sullo smartphone. Uno dei più recenti dispositivi è il sistema BebèCare, al quale connettere il seggiolino auto Chicco. L’installazione della APP BebèCare e la predisposizione del dispositivo è semplice come il suo funzionamento (è disponibile un video tutorial sul sito www.chicco.it) e i sensori BebèCare sono i primi integrati nei seggiolini auto, per non compromettere le performance di sicurezza. L’APP BebèCare, scaricabile gratuitamente e disponibile sugli store e device Samsung.
Non demonizziamo i genitori
Il padre della piccola Giorgia, non è uno sprovveduto. Oltre che lavorare come ingegnere è attivo da anni nel Pd locale dove ha anche ricoperto l’incarico di segretario di circolo. Eppure la mancanza di sonno, stress o variazioni nella routine quotidiana possono influire sul comportamento anche del più capace, premuroso e attento dei genitori. E un accadimento così drammatico non può che lasciare devastazione. Perdere un figlio è già considerato contro natura, esserne la causa logora di sensi di colpa. E necessario essere vicini a questi genitori perchè la condanna più grave se la faranno da soli.
Motorage.it – La redazione