Brabham BT62: hypercar in onore del mito
E’ un omaggio al tre volte campione di F1 la supersportiva da 710 cv e 1,1 milioni di euro. La Brabham BT62 punta a riportare il glorioso nome alla 24 Ore di Le Mans.
Con la Formula 1 nel cuore
Torna alla grandissima il marchio Brabham, nato dall’indimenticato pilota costruttore australiano Jack Brabham che vinse tre mondiali di Formula Uno. Oggi, a 70 anni dall’inizio della carriera di Black Jack, il figlio David Brabham prosegue sulle orme del padre, ma invece di una monoposto di F1 ha deciso di realizzare una fantastica hypercar. Infatti la Brabham BT62, è il miglior omaggio che si possa offrire. Caratterizzata dagli stessi colori verde e oro della F1 BT62, vincitrice del GP di Francia nel 1966 ha la carrozzeria in fibra di carbonio e kevlar, per offrire la miglior aerodinamica possibile. Questo bolide sarà realizzato solamente in 70 esemplari, uno per ogni anno d’età del marchio, e costerà la bellezza di 1,1 milioni di euro, tasse escluse.
700 CV, 972 kg di peso
La Brabham BT62 ha un’eccezionale rapporto peso-potenza. Infatti, il motore V8 aspirato da 5,4 litri progettato direttamente da Brabham, eroga 700 CV e deve spingere un peso complessivo di appena 972 kg. Merito del telaio leggero con pannelli in fibra di carbonio e altri elementi in Kevlar. Per gestire l’esuberanza dell’otto cilindri, ferma restando la trazione posteriore, la due posti monta un cambio robotizzato sequenziale a sei marce. Di chiara estrazione Formula 1 la cura aerodinamica è dimostrata dall’alettone posteriore, l’ampio diffusore e vari spoiler. Mentre i freni sono dell’italianissima Brembo con pinze a sei pistoncini sia davanti che dietro.
Abitacolo sportivo ma elegante
Anche se la BT62 è un modello da pista, ha un abitacolo con finiture di Alcantara e dettagli curati. Inoltre il volante rimovibile in fibra di carbonio deriva dai prototipi da competizione e tra i due sedili a guscio con cinture a sei punti è presente un sottile tunnel centrale con tasti integrati. Non mancano la pedaliera regolabile e il quadro strumentazione digitale da 12 pollici. Tutti elementi dal “profumo” squisitamente racing.
Motorage.it – La redazione