GFG Sibylla Concept: Il capolavoro dei Giugiaro a Villa d’Este
Il prototipo sarà presentato in anteprima italiana al Concorso d’Eleganza. GFG Sibylla arriverà a Villa d’Este accompagnata da Giorgetto Giugiaro e suo figlio Fabrizio
Elettrica d’autore
Dopo avere acceso gli entusiasmi alla sua prima assoluta al il Salone di Ginevra, la GFG Sibylla Concept sarà protagonista al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este. La vettura è realizzata da GFG Style, il Centro Stile creato un paio d’anni fa da Giorgetto e Fabrizio Giugiaro. Il lussuoso prototipo di vettura elettrica parteciperà nel prossimo weekend al “Concorso d’Eleganza Design Award”.
La GFG Sibylla nasce per festeggiare l’80esimo compleanno di Giorgetto Giugiaro, designer che non ha bisogno di presentazioni artefice di molte auto tra le più belle al mondo. In sostanza, Giorgetto Giugiaro ha disegnato con la sua consueta maestria questo concept di berlina elettrica a quattro porte, caratterizzata dall’abitacolo a quattro posti. La vettura è stata sviluppata avvalendosi della collaborazione di Envision, realtà importante cinese specializzata nella gestione intelligente dell’energia.
Eleganza sportiva
Questa vettura rappresenta la celebrazione di tutta una vita dedicata al design e ripropone un connubio innovativo fatto di sportività ed eleganza, tipico di moltissime realizzazioni firmate Giorgetto Giugiaro. Il prototipo, lungo più di 5 metri e alto appena 1,48 metri, sfoggia particolari estremamente moderni come l’ampio parabrezza che si estende senza soluzione di continuità. Invece i gruppi ottici a boomeran richiamano quelli della Maserati 3200 GT, un classico di Giugiaro ancora oggi molto apprezzato. Anche lo spazio interno è molto vasto e quattro persone viaggerebbero come in un salotto, apprezzando anche la notevole luminosità data dalle generose vetrature. Al momento non sappiamoe se la GFG Sibylla Concept rimarrà solo uno (splendido) concept, oppure se vedrà la produzione in piccola serie.
Motorage.it – La redazione
Forse troppe forme eccessive troppa roba messa qua e là, però ci siamo