La nuova generazione della Classe A 200 Automatic non è una semplice evoluzione ma una vera e propria rivoluzione rispetto all’edizione precedente. Soprattutto in termini di tecnologia.
Stile diverso, ma non troppo
La linea della nuova Mercedes-Benz Classe A è da considerarsi un’evoluzione della generazione precedente, riproponendo quindi una notevole carica di sportività non disgiunta dall’eleganza che ci si aspetta da una vettura con la Stella a tre punte. Il frontale richiama i modelli Mercedes di categoria superiore, CLS in primis, specialmente riguardo il taglio aggressivo dei gruppi ottici con tanto di LED.
La fiancata è snella, pulita e filante con la linea di cintura piuttosto alta, non mancano le frecce laterali inserite negli specchietti (invenzione della Mercedes adottata a partire dalla Classe S del 1998, poi “copiata” da moltissimi altri), mentre la parte posteriore ha un aspetto più importante rispetto a prima. Progressi significativi sono stati compiuti riguardo la qualità costruttiva, in quanto ora l’accoppiamento tra le parti della carrozzeria rasenta la perfezione e non dà più adito ad eccessive “luci” come capitava sovente per l’edizione precedente. Ottima, come sempre, la verniciatura.
Interni da grande
Proprio nell’abitacolo si sono compiuti i progressi più evidenti rispetto alla passata edizione. La nuova Classe A, infatti, sfoggia una scenografica quanto pratica strumentazione “a tablet”, le bocchette di climatizzazione illuminate e i comandi a leva. Tutto richiama le Mercedes più grandi, compresa l’abitabilità divenuta finalmente come si deve anche ai posti dietro.
Ma la vera e propria rivoluzione è costituita dal sistema di infotainment MBux sviluppato ad hoc per la Classe A. Realizzato sulla piattaforma Linus ha ben 70 milioni di linee di codice e i dati di hardware “parlano da soli”: Ram da 8 GB, Chip nVidia Parker 128, nVidia Reukky PX, Cpu a 6 Core e Gpu a 128. Ma la vera e propria chicca del sistema è rappresentata dall’interazione vocale. Più in dettaglio, dicendo “Ehi, Mercedes” si inizia la comunicazione con l’MBux e si possono gestire, sempre vocalmente, diverse funzioni come ad esempio la climatizzazione e il media player.
Che grinta il motore!
“Cuore pulsante” della Classe A 200, oggetto della prova, è il motore a iniezione diretta di benzina e turbocompressore di 1.3 litri. Un propulsore studiato “a quattro mani” dai tecnici Mercedes e dai colleghi Renault, secondo una collaborazione ormai ben consolidata, erogante 163 CV a 5.500 giri/min. Tra le peculiarità figura la possibilità di escludere due cilindri ai carichi parziali, tra 1.250 e 3.800 giri/min. All’atto pratico il nuovo motore è assai brillante fin dai regimi poco oltre il minimo, rendendo celeri sia l’accelerazione che la ripresa. Accelerazione niente male, tra l’altro, poiché lo scatto 0-100 km/h si compie in 7”5/10. Infine, il propulsore è ben sostenuto dal cambio doppia frizione a 7 marce, tanto rapido quanto confortevole.
Sorprende favorevolmente tra le curve
Complice il buon equilibrio dei pesi tra i due assali per essere una trazione anteriore, la Classe A 200 si dimostra perfettamente a proprio agio tra le curve. La tendenza è neutra, salvo cedere progressivamente al sottosterzo man mano che l’aderenza diminuisce. Un comportamento tanto appagante quanto rassicurante, complice lo sterzo che rappresenta la giusta via di mezzo tra guida diretta e progressività. Davvero una Mercedes Classe A “con i fiocchi” l’ultima, come si suole dire.
Gian Marco Barzan