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50 vittorie di Vettel in F1: le più belle

 Con il trionfo in Canada Sebastian Vettel ha raggiunto le 50 vittorie in carriera. Dalla prima con la Toro Rosso a Monza nel 2008 all’ultima a Montreal, sono tanti i dolci ricordi che legano il tedesco al circus. In attesa di coronare il sogno Mondiale con la Ferrari, vediamo quali sono state le vittorie di Vettel più belle.

Cinquanta è un numero importante, si sa. Soprattutto se si accompagna a un traguardo non facilmente raggiungibile da chiunque. Sta a indicare ad esempio le nozze d’oro, gli anni di matrimonio di una coppia. In ambito sportivo, si associa invece alle vittorie raggiunte nel mondo delle corse.

Fa specie poi se questo viene raggiunto in poco tempo da un pilota ancora giovane e con molti anni di carriera davanti. Come Sebastian Vettel che in Canada, ha conquista il suo 50esimo successo in carriera in Formula 1.  Un’impresa portata a termine soltanto da quattro piloti. Oltre al ferrarista, questo speciale club d’élite comprende anche nomi del calibro di Michael Schumacher, Alain Prost e Lewis Hamilton.

Sportivi che hanno gareggiato in epoche diverse. Alcuni hanno fatto in tempo soltanto a incrociarsi. Ma con un minimo comune denominatore: l’aver vinto il titolo del mondo in più occasioni. Con Schumi a fare da apripista con sette allori iridati, seguito dagli altri che si “fermano” a quattro. Ecco perché la vittoria di Montreal non va annoverata come una delle tante per il tedesco, sebbene l’auspicio dei suoi sostenitori è che non sia l’ultima. Perché vincere è bello, ma rivincere lo è ancora di più.

 Quella domenica a Monza dove tutto iniziò

Se volessimo fare una classifica delle vittorie di Vettel più belle, non si può che partire dalla prima. Giunse quasi inaspettata, ormai dieci anni fa, il 14 settembre 2008, nel Gran Premio d’Italia, a Monza, nella corsa casalinga.

Partito dalla pole position, l’allora pilota della Toro Rosso dominò la gara dall’inizio alla fine, nonostante le avverse condizioni meteorologiche. Tenendo dietro vetture sulla carta più rodate come McLaren-Mercedes, Renault e Ferrari. E divenendo a 21 anni e 73 giorni il più vincitore di un GP (record poi strappatogli nel 2016 da Max Verstappen che s’impose a 18 anni, 7 mesi e 15 giorni).

Un’affermazione sorprendente, ma fino a un certo punto. Allora i paragoni si sprecarono: molti lo definirono addirittura come il nuovo Michael Schumacher. Non ci andarono molto lontano, a giudicare dai risultati.

 Il ricordo più dolce per Seb (e amaro per la Ferrari)

Al termine della stagione (conclusa all’8° posto), il passaggio alla Red Bull, cui sono legati i ricordi più belli. Il primo successo nel circus della scuderia di Milton Keynes avvenne nel 2009 in Cina con Vettel, davanti al compagno di squadra Mark Webber.

Bastarono tre gare per capire che la vittoria di qualche mese prima non era un bluff e che Seb aveva le stimmate del predestinato. Dopo un brillante 2° posto dietro la Brawn GP di Jenson Button, il titolo arrivò come una naturale conseguenza, l’anno successivo. Accadde nel Gran Premio di Abu Dhabi del 2010. Furono lacrime amare per Fernando Alonso e la Ferrari, beffati all’ultima gara nonostante i pronostici che lo vedevano largamente favorito.

Seb s’impose negli Emirati Arabi mentre Alonso non riuscì ad andare oltre il 7° posto. Il tedesco, a 23 anni, divenne il più giovane campione della storia, record che detiene ancora. Singolare che ci sia riuscito pur senza essere mai stato in testa in tutto l’arco del torneo. Ma la fortuna arride spesso agli audaci.

 Gioie e dolori con il Cavallino

Fu il primo di quattro titoli mondiali consecutivi, conquistati tutti con la Red Bull, dal 2010 al 2013. Inevitabile attirare le attenzioni della Ferrari, che, nel tentativo di rivivere l’epopea di Schumi, lo mise sotto contratto a partire da 2015. La prima vittoria con il Cavallino già alla seconda gara, in Malesia, in un’annata dominata dalle Mercedes. Che almeno in quell’occasione vennero però lasciate dietro da Vettel.

La stagione si rivelò comunque positiva nel suo complesso, risultati alla mano. Il tedesco è sempre il primo a chiudere dietro alle inarrivabili Frecce di Hamilton e Rosberg, che si sarebbero divisi i titoli negli anni successivi. Diversamente da quanto accadde nel 2016, chiuso senza vittorie all’attivo. E con una sensazione d’impotenza tale da far pensare a un certo punto a un divorzio tra le parti.

 Aspettando nuovi successi

Il resto è storia recente. Il 2017 lo vede tornare di nuovo protagonista con un titolo prima sognato e poi sfumato sul più bello. Ma con la speranza ritrovata di poter competere anche per i lidi iridati, laddove la Rossa vuole tornare a soggiornare. Speranza ribadita in questa stagione, con l’ultima affermazione a Montreal che ha riportato Vettel in testa al Mondiale. Ma vederlo di nuovo raggiungere la bandiera a scacchi sarà, per i tifosi del Cavallino, la sua vittoria più bella.

Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro

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