La bella Aseel, la libera guida delle donne in Arabia e il marketing
Ci sono storie nei grandi eventi come nei fatti culturali che destano l’interesse. Per Aseel Al-Hamad il GP di Francia di Formula 1 è diventato un crocevia importante. Proprio nel momento in cui le donne possono guidare sulle strade dell’Arabia Saudita.
Prima donna nella federazione saudita di motorsport, Aseel è stata invitata a pilotare l’E20 di Renault Sport Formula One Team sul circuito di Le Castellet. Che ricordiamo, è stato il primo Gran Premio di Francia degli ultimi dieci anni. La bella Aseel fa anche parte della Commissione FIA Women in Motorsport.
La monoposto della Saudita è quella con cui Kimi Raikkonen, ex Campione del Mondo di F1, ha vinto il Gran Premio di Abu Dhabi del 2012. Per quanto appassionata (ed evidentemente con le potenzialità tecniche ed economiche per vivere il mondo Motorsport) la saudita è stata preparata all’evento.
I primi di giugno, Aseel aveva vissuto il battesimo del fuoco con una F1 durante una giornata di allenamento a Le Castellet con Renault. Guidata dagli ingegneri e tecnici di Renault Sport Formula One Team, aveva preso confidenza col tracciato al volante di una Renault di serie, poi nel cockpit di una Formula Renault e quindi della F1 E20.
Nulla è a caso.
Aseel rappresenta il suo Paese nella Commissione FIA Women in Motorsport presieduta da Michèle Mouton, ex pilota e vincitrice del Campionato del Mondo dei Rally. Aseel è incaricata dell’elaborazione di strategie politiche, della promozione e formazione delle donne nel motorsport in Arabia Saudita.
Dice Aseel Al-Hamad: “Fin da bambina amavo la corsa e il motorsport. Trovarmi al volante di una F1 va al di là dei sogni più folli. Con questa esibizione, il giorno stesso in cui le donne possono guidare sulle strade del Regno dell’Arabia Saudita, spero di dimostrare che i sogni sono realizzabili”.
Viva la libertà! Il marketing e la social-politica.
Ma questo non è tutto. Perché ci sono state altre realtà e brand che si sono impegnati nel farsi notare come promotori festeggianti della pilotasse saudita e della tornata libertà di guida delle donne in Arabia Saudita.
Jaguar, ad esempio, ha festeggiato la fine del divieto di guida per le donne invitando Aseel ad un giro d’onore su una F-TYPE. Assel sa adeguarsi al gioco, anche con le parole. “Quale modo migliore per celebrare per la prima volta il World Driving Day se non facendo ruggire una stupefacente Jaguar F-TYPE con un giro d’onore su pista nel mio Paese?”. Per l’occasione è stato pure coniato un hashtag: #worlddrivingday.
Invito tutti voi a guardare il lato “romantico” della vicenda, senza però distogliere l’attenzione sui fattori di immagine, geo-politici ed economici. Jaguar stringerà una partnership con l’Università dell’Arabia Saudita, in una specie di network mondiale. La casa britannica si dice anzi orgogliosa della collaborazione. Annunciata nel corso dell’anno, consentirà alle più brillanti giovani menti dell’Arabia Saudita di forgiare le innovazioni verso un futuro Autonomo, Connesso, Elettrificato e Condiviso (ACES – Autonomous, Connected, Electrifies and Shared future).
Ahah! Che ruolo per la bella Aseel Al-Hamad. Entrata in un gioco già grande di lei. Forse…
MotorAge.it Redazione – Fabrizio Romano