Secondo successo consecutivo per Jorge Lorenzo, che si aggiudica anche il GP di Catalogna davanti al futuro compagno di team Marquez.
Un Marquez che intanto vola verso il titolo: Dovizioso cade e scivola a -49. Terzo Rossi, che si conferma primo inseguitore del Cabroncito.
Se ha ritrovato il gusto e il manico, diventa dura fermarlo. Jorge Lorenzo conferma di essere in stato di grazia, come da tanto (troppo) tempo non si vedeva. E dopo aver conquistato la tappa del Mugello, concede il bis anche davanti ai propri connazionali.
Il GP di Catalogna non è però tutto oro che luccica per la Ducati. La squadra Rossa sembra aver già alzato bandiera bianca in ottica Mondiale. Per un beffardo scherzo del destino, “l’alzisamo le mani” è proprio con il pilota confermato in sella alla Desmosedici.
Andrea Dovizioso cade dopo soli 10 giri e viene rispedito a – 49 dal leader iridato Marc Marquez, che giunge secondo alle spalle del futuro compagno alla Honda. Ovvero quel Lorenzo che, visto nelle ultime due settimane, qualche rimpianto lo deve far sorgere ai dirigenti del team di Borgo Panigale.
Completa il podio Valentino Rossi, 3°, l’unico in questo momento a tenere aperta una partita per il titolo che pare già fortemente segnata. Il Dottore si trova ora a 27 punti dalla vetta.
Per scompaginare ancora di più le gerarchie, sarà fondamentale la gara in programma ad Assen, in Olanda, il 1° luglio. Sul circuito laddove arrivò l’unico successo di Valentino nel 2017.
Una storia d’amore mai nata (tra mille rimpianti).
Chissà quanti saranno in questo momento a Borgo Panigale a mordersi le mani. Tanti gli interrogativi rimasti in sospeso e che non avranno mai una risposta. Se Lorenzo fosse stato sempre questo, se la scintilla fosse scoccata con la moto, se il team gli avesse dato più supporto nei momenti difficili.
Quello che Por Fuera lascia in eredità alla Rossa è un senso d’incompiutezza verso ciò che poteva essere e non è stato. Non è un caso che le sue prime vittorie siano arrivate, quando bisognava soltanto certificare un divorzio già scritto da tempo. Quasi come se, liberatosi dal fardello di dover ripagare a tutti i costi la fiducia, avesse ritrovato la serenità di cui aveva bisogno. E abbia voluto dimostrare alla sua scuderia che certe critiche nei suoi confronti erano forse esagerate (o non del tutto giustificate).
Dovizioso temporanemente smarrito.
Di certo a godere è la Honda. Intanto per il primato consolidato da Marquez che si riprende i 20 punti lasciati al Mugello. E li strappa dalle mani di un Dovizioso, al terzo “zero” nelle ultime quattro gare. Il Dovi sembra precipitato in una spirale negativa, interrotta soltanto dal 2° posto in Toscana. Un fuoco di paglia, perché a Montmelò il forlivese rovina quanto di buono, cadendo un’altra volta mentre era in zona podio.
Altri punti decisivi per un titolo che, ogni domenica che passa, diventa sempre più un miraggio. Lo scorso anno la tappa catalana aveva ridato linfa alle sue speranze iridate. Quest’anno rischia invece di affossarle definitivamente. Urge ritrovare al più presto morale e convinzione. Dover dire addio al Mondiale MotoGP ancor prima della fine dell’estate, dopo i buoni propositi iniziali, assumerebbe i contorni di una stagione sprecata.
Un giro che cambia tutto.
Honda che gongola anche pensando a cosa potrebbero combinare insieme Lorenzo e Marquez. In Catalogna la corsa vede già un anticipo della competizione in famiglia che si profila la prossima stagione. Dove verosimilmente saranno loro i piloti favoriti.
Al via lo spunto migliore è del Cabroncito che si prende subito la testa. Tempo un giro, e Por Fuera gli restituisce la pariglia. Alle loro spalle Dovizioso prova a tenere il ritmo, senza riuscirci in verità, con Rossi che lo tallona.
Il 10° giro è quello cruciale. Perché Lorenzo allunga in maniera decisiva sul futuro compagno di squadra. Mentre il partner attuale, il Dovi, si sdraia, pagando la foga eccessiva nel tentare una rimonta al vertice.
Un errore, segno probabilmente di scarsa lucidità mentale (strano per una persona solitamente posata come lui). Un errore che segna i destini di una corsa che vede congelate le posizioni che contano fino alla fine. E con esse anche gli equilibri del Mondiale.
L’astinenza da vittoria continua per la Yamaha.
Il podio va così a Rossi, per la terza domenica consecutiva (quarto stagionale per il Dottore). Crutchlow beffa Pedrosa, il cui futuro rimane ancora un’incognita, e termina in quarta posizione.
Sesto Maverick Vinales, l’altro alfiere di una Yamaha che non sa più vincere. Numeri alla mano, in questo momento la casa di Iwata è la prima inseguitrice di Marquez e della Honda. Con Dovizioso scivolato in quarta posizione, il campione del mondo ha 27 punti di margine da amministrare su Valentino e 38 su Vinales. Un paradosso, a giudicare dalle prestazioni della M1.
Un anno è passato dall’ultimo trionfo nella classe regina. Guarda caso, proprio ad Assen, laddove si torna a correre tra due settimane. Se è vero che la storia non si ripete mai due volte, è altrettanto vero che il fato si diverte spesso a replicare strani incroci.
A proposito, non si capisce bene cosa c’entri lo show di Lorenzo con il “martello”. Fossimo stati in Scandinavia.., Forse che un bis lo resusciti allo pseudonimo di Jorge martello? Dopo tanti flop? Bha! vedete voi.
MotorAge.it Redazione – Andrea Sicuro