Basta poco per scrivere la storia. Il prototipo I.D R Pikes Peak di Volkswagen percorre in soli 7’57”148 il tracciato montuoso del Pikes Peak, negli Stati Uniti battendo il record precedentemente detenuto da Sebastian Loeb. Autore dell’impresa il pilota francese Romain Dumas. – Video –
Salire la vetta più alta del Nord America, azzerando o quasi i tempi di velocità. Volkswagen ha dimostrato che si può fare. L’I.D. R Pikes Peak, l’auto da corsa della casa tedesca guidata dal francese Romain Dumas, si è aggiudicata l’omonima corsa in salita negli Stati Uniti. La Pikes Peak International Hill Climb è l’annuale cronoscalata automobilistica e motociclistica lungo le pendici del Pikes Peak, montagna situata nello Stato americano del Colorado.
Per Dumas, vincitore anche di due 24 Ore di Le Mans, si tratta del quarto trionfo nella competizione. Ma a rendere il trionfo ancora più speciale è il nuovo record segnato sul tracciato: 7’57”148. Una prestazione che ha abbassato di ben 16” il miglior tempo assoluto registrato nel 2013 dal nove volte campione del mondo rally Sebastian Loeb con la Peugeot. Il nome Dumas entra quindi di diritto nella elitaria lista di campioni della Pikes Peak, che, oltre a Loeb, include anche Ari Vatanen, Michèle Mouton, Stig Blomqvist, Nobuhiro Tajima, Rod Millen con il figlio Rhys.
La trasmissione elettrica vola verso le competizioni.
Queste le parole di Dumas, incredulo per il risultato ottenuto. “Abbiamo superato persino le nostre stesse aspettative. Sin dai test settimanali abbiamo capito che potevamo puntare a battere il record assoluto. Per farcela, avevamo bisogno che tutto funzionasse alla perfezione, dalla tecnologia al pilota. Senza dimenticare il ruolo del meteo. Che sia andato tutto così bene è una sensazione incredibile e il nuovo record alla Pikes Peak è la ciliegina sulla torta. Ancora non riesco a realizzare che ci sia il mio nome accanto a questo tempo incredibile. La I.D R Pikes Peak è l’auto più impressionante che abbia guidato in una gara. La propulsione elettrica cambia molte cose e ho imparato tanto durante questo progetto. Non abbiamo solo ottenuto un grande risultato, abbiamo anche creato uno spirito di squadra ideale. Sono incredibilmente orgoglioso di aver fatto parte di tutto questo”.
Un risultato sorpresa? No, meticolosamente cercato.
Un’impresa sbalorditiva, si può ben dire. Duecentocinquanta giorni, meno di un anno, sono passati dall’annuncio del progetto Pikes Peak di Volkswagen, datato 18 ottobre 2017, e poi il record di gara, fatto segnare il 24 giugno 2018. Una data che entra nella storia, anche perché per la prima volta una vettura elettrica è stata in grado d’imporsi nel confronto con le auto ad alimentazione tradizionale nella cronoscalata a stelle e strisce.
Il percorso si prestava certo a molte insidie. Intanto per i 1.439 metri di dislivello con 19,99 chilometri e 156 curve. Poi la perdita di carico, dovuta alla minore densità dell’aria in quota. Per superarle, Volkswagen ha optato per un prototipo creato appositamente allo scopo, l’I.D R Pikes Peak da 680 CV con coppia di 650 Nm, scaricata sulle quattro ruote. La casa tedesca ha anche sfruttato la sua miglior tecnologia di ricarica batterie. Questo per rifornire l’auto nel più breve tempo possibile (max 20 minuti, secondo regolamento), nonché per sfruttare la ricarica di energia in accelerazione e in fase di frenata.
Aerodinamica, trazione integrale e coppia motrice costante fanno la differenza.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, ma non giunge come un fulmine a ciel sereno. Il proto I.D. R è stato progettato combinando la trazione integrale, con la massima potenza e il maggior carico aerodinamico possibili. L’enorme alettone posteriore e il telaio piatto e affusolato hanno certo permesso al veicolo di rimanere ancorato al suolo in ogni scalata e nelle curve più veloci e tortuose. Ma a questo si è aggiunto un altra dote favorevole tipica dei motori elettrici. La coppia motrice è erogata in modo immediato, costante, straordinariamente efficace. Una formula vincente, che dimostra come probabilmente le auto a zero emissioni siano quelle più indicate a sostenere un percorso in salita, come quello della Pikes Peak.
Chi volesse riprovarci in futuro, sa già come comportarsi. Nel frattempo si può ammirare il video dell’impresa.
MotorAge.it New Generation – Redazione