Succede di tutto nel GP d’Austria. Vince Max Verstappen ma fa notizia il doppio ritiro delle Mercedes. Che in un colpo solo perdono la vetta del Mondiale piloti e costruttori, ora ad appannaggio della Ferrari. La Rossa va a podio con Raikkonen e Vettel, nuovo leader iridato.
E dire che la giornata si preannunciava in salita per il Cavallino. Ma in questo pazzo Mondiale F1 le sorprese non mancano mai e basta rilassarsi un attimo per dissipare quanto costruito.
Il GP d’Austria n’è un’ulteriore conferma. Si sblocca Max Verstappen che allo Zeltweg coglie con la sua Red Bull la prima vittoria stagionale, davanti a Kimi Raikkonen. Subito dietro l’altro ferrarista, Sebastian Vettel; partito dal 6° posto causa penalizzazione, trova un podio che lo proietta in testa alla classifica piloti.
Decisivo il doppio ritiro delle Mercedes, soprattutto quello di Lewis Hamilton nel finale. Il britannico deve ora inseguire il tedesco che pilota la Rossa n.5, avanti di un punto.
Il Cavallino approfitta dell’occasione per scavalcare le Frecce anche in vetta alla graduatoria costruttori. Dieci i punti di differenza tra le scuderie che torneranno a battagliare l’8 luglio a Silverstone per un’altra puntata della saga iridata.
Ferrari: carpe diem
Insomma, non potevano chiedere di meglio Marchionne e i tifosi ferraristi. Soprattutto dopo che le qualifiche del sabato avevano regalato in coda l’amara sorpresa della penalità inflitta a Vettel per aver ostacolato Sainz.
Invece succede quello che non ti aspetti. Ovvero la Ferrari che esce con il (quasi) massimo bottino possibile e nella classifica del Mondiale si rimette davanti alle Mercedes, tornate sulla terra a distanza di una settimana. Infatti, in soli 14 giorni le due scuderie si sono alternate al comando, entrambe senza riuscire a dissipare tutti i dubbi.
La sensazione, avvalorata più volte nel corso di questa stagione, è che le Frecce argentate accusino qualche scricchiolio. E non sembrino più imbattibili e lungimiranti, come un tempo. Non accadeva dal 2016 , nel GP di Spagna, che la casa tedesca totalizzasse un doppio “zero” in gara. Questo per rendere l’idea di quanto abbiamo visto in un evento più unico che raro.
Dunque, la Ferrari si può giocare le proprie carte fino in fondo. Ma a sua volta dovrà essere abile a sfruttare le chance che le verranno servite sul piatto.
Tra i due litiganti il terzo gode
Come ha fatto anche la Red Bull nella corsa casalinga, nonostante le difficoltà mostrate in gara, non soltanto nel confronto con Ferrari e Mercedes. Inoltre le Red Bull sono abituate a fare da bilanciere con risultati importanti.
In pista poi, le variabili da considerare sono infinite e tali da poter sovvertire l’ordine dei fattori, cambiando il risultato finale. Anche quando le Frecce argentate scattano in prima fila al via, con Hamilton che prende il comando davanti al compagno di team, Bottas.
Appena dietro ci sono Verstappen e il ferrarista Raikkonen, che ha un buono spunto in partenza. Diversamente dal compagno di team Vettel che retrocede di tre posizioni, superato dalla Haas di Magnussen e dalla Renault di Hulkenberg.
Seb rimedia subito risalendo al 6° posto nell’arco di tre giri. Intanto davanti sembra di assistere al classico monologo Mercedes, uno dei molti a cui abbiamo assistito nelle ultime stagioni.
Quanto contano le strategie
Invece al 15° giro arriva il primo colpo di scena, con Bottas costretto a ritirarsi per la rottura del cambio. Entra allora in pista la Virtual Safety Car per rimuovere la W09 del finlandese.
Questo è lo spartiacque della corsa. Perché Red Bull e Ferrari ne approfittano per montare le gomme soft, a differenza della scuderia di Brackley. Che richiama Hamilton al pit stop soltanto al 25° giro, fatto che lo fa scivolare in quarta posizione. Avere la monoposto sulla carta più competitiva non basta se dal muretto arrivano le direttive sbagliate. Talvolta conta più la tattica della tecnica: faranno bene a tenerlo a mente anche quelli della Rossa.
Completata la girandola dei pit stop, Verstappen vola al comando mentre Ricciardo supera Raikkonen in seconda posizione. Intanto Vettel guadagna sempre di più su Hamilton che inizia ad accusare il colpo.
Il vento soffia da Maranello
Al 38° giro c’è la seconda svolta della gara. Le gomme di Ricciardo vanno in crisi e Raikkonen ne approfitta per riprendersi il 2° posto. L’australiano si ferma ai box per montare le supersoft.
Nel mentre Vettel sorpassa Hamilton e balza in terza posizione, coronando la grande rimonta del Cavallino, insperata viste le premesse.
Il vento tira ormai dalle parti di Maranello. Lo si capisce quando prima Ricciardo, poi Hamilton devono gettare la spugna, entrambi per un problema alla power unit. Le vere emozioni finiscono qui, nonostante Raikkonen ci provi fino all’ultimo a strappare la vittoria a Verstappen.
L’olandese taglia però per primo il traguardo diventando il quarto pilota ad aggiudicarsi un GP in questa stagione, dopo Vettel, Ricciardo e Hamilton. Curiosamente due piloti della Red Bull contro uno solo di Ferrari e Mercedes, le due rivali per il titolo. Per una volta battute, ma ancora in piedi seppur con stati d’animo diversi. In terra d’Albione vedremo da che parte continuerà a pendere la bilancia.
Gara da incorniciare infine per le Haas di Grosjean e Magnussen, 4° e 5°. Alonso termina ottavo, dopo essere partito dalla pit lane. Dietro a lui l’Alfa Romeo Sauber di Charles Leclerc, a punti per la quarta gara di fila.
Senz’altro le due sorprese più belle di una stagione che, siamo certi, regalerà ancora tante emozioni fino alla fine.
MotorAge.it Redazione – Andrea Sicuro