La Ferrari guasta la festa annunciata in Inghilterra per l’idolo di casa Hamilton, con Mercedes. Sebastian Vettel vince il GP di Silverstone davanti al rivale e allunga in vetta al Mondiale F1. Terzo Raikkonen, penalizzato dopo lo scontro al via con il campione del mondo.
Vincere in casa dei rivali ha sempre un gusto particolare. Soprattutto se capita su una pista che negli ultimi anni aveva sempre portato fatiche e dolori.
Il successo di Sebastian Vettel nel GP di Silverstone vale più dei 25 punti in classifica e del primato in testa al Mondiale F1. Non soltanto per le statistiche: il tedesco, con il trionfo numero 51 in carriera, raggiunge un mostro sacro come Alain Prost.
Ora è salito a +8 il vantaggio di Vettel su Lewis Hamilton, secondo dopo una grandissima rimonta. Ma a Maranello hanno comunque l’altro podio da infilare nella festa. Quello per il terzo posto dell’altro ferrarista, Kimi Raikkonen, anch’egli in grande spolvero.
Il Cavallino consolida inoltre la vetta nella graduatoria costruttori, che lo vede in vantaggio di 20 punti sulle Mercedes.
Il vento sembra cambiato.
Il vento, oggi, pare dunque cambiato, almeno a giudicare dai segnali arrivati dalla terra d’Albione.
Per intenderci, nell’era delle power unit, le Mercedes avevano sempre dettato legge su questa pista, con cinque successi consecutivi (quattro dell’idolo di casa Hamilton). Inoltre era dal 2004 che la Rossa non portava entrambi i suoi piloti sul podio in Inghilterra. Allora furono il futuro campione del mondo Michael Schumacher e Rubens Barrichello. Quattordici anni dopo, la storia si ripete, e non è la prima volta in stagione che vengono rievocati questi parallelismi beneauguranti. Alla fine di quella stagione arrivarono i titoli. Adesso il Cavallino è più che mai in corsa verso un epilogo che tutti a Maranello sperano di poter ricordare.
L’orgoglio di Hamilton.
Gli scongiuri sono autorizzati, memori del fresco precedente. I segnali che sono arrivati finora raccontano di una Ferrari più convinta dei propri mezzi e capace di cogliere l’attimo giusto.
Come ha fatto Vettel, a sei giri dalla fine, quando è andato a riprendersi il comando della gara con un sorpasso al cardiopalma su Bottas. Uno spunto di classe. Un’istantanea che potrebbe essere ricordata come u momento decisivo del torneo.
Ma attenzione a sottovalutare anche l’orgoglio ferito di Hamilton. Che, certo, con il senno di poi, può comunque vedere come oro il 2° posto di Silverstone. Un piazzamento non assolutamente scontato data la piega che ha preso la gara.
Questo piazzamento è giunto dopo essere scivolato nelle retrovie a causa di un contatto al via con Raikkonen (penalizzato di 10”). Ma, con il senno di prima, partendo dalla pole position, è indubbio che l’inglese sperava di prolungare la propria egemonia davanti ai propri connazionali.
Il 22 luglio i ruoli dei rivali si invertiranno: si va a Hockenheim, in Germania, a casa di Vettel. Per il “Re Nero”, l’occasione per rendere la pariglia al rivale. Comunque vada, ne vedremo delle belle con questi due piloti pronti a dar battaglia.
Una gara ricca di colpi di scena.
Il GP di Silverstone si candida di diritto ad essere annoverato tra le corse più spettacolari dell’anno. Di fatto si sono viste tante gare in una, a causa dei tanti incidenti e delle Safety Car che hanno ridisegnato più volte le gerarchie.
Fin da subito Vettel è sembrato il più in palla, che con una partenza bruciante ha voluto mettere in chiaro le cose. Il tedesco approfitta della falsa partenza del poleman Hamilton, che si fa infilare anche dal compagno Bottas, per issarsi al comando.
Il campione del mondo viene dunque mandato in testacoda da Raikkonen ed è costretto a ripartire dall’ultimo posto. Il finlandese subisce una penalità di 10”, che sconta al primo pit stop. In terza posizione ci finisce allora Verstappen. Intanto Hamilton nel giro di 11 giri si porta fino in sesta posizione.
Il sale sulla coda.
I botti (in tutti i sensi) arrivano alla fine. Al 32° giro l’Alfa Romeo Sauber di Ericsson va a muro e ciò comporta l’ingresso della prima Safety Car. In questi frangenti a farla da padrone è la tattica.
Tutti i piloti approfittano del regime di velocità controllata per montare le gomme soft. Tutti, tranne le Mercedes che preferiscono continuare a puntare sulle medie. Un errore poi pagato a caro prezzo. Si riparte con Bottas in testa, seguito da Vettel e Hamilton che intanto ha superato anche Verstappen.
Passano però soltanto due tornate e l’auto della direzione corsa ritorna in pista per l’incidente tra Sainz e Grosjean (fortunatamente senza conseguenze).
Gli ultimi dieci giri sono per cuori forti. Bottas inizia ad accusare il colpo a causa del degrado dei pneumatici e prova a resistere su Vettel, che può contare su gomme più fresche.
Alla 46esima tornata Seb s’inventa un sorpasso capolavoro proprio su Bottas, che viene poi superato anche da Hamilton. Non è chiaro se si sia trattato di un ordine di scuderia impartito dai box, ma nel Mondiale, sappiamo, contano anche le strategie decise a tavolino.
Nel mentre, Verstappen si ritira per un problema tecnico in una giornata non propriamente da ricordare per le Red Bull (salvate solo dal 5° posto di Ricciardo).
Leclerc out ma nel futuro c’è la Rossa.
Sfortunato Charles Leclerc che interrompe a quattro la serie di GP consecutivi terminati a punti. Una ruota mal fissata dopo il pit stop lo costringe a gettare la spugna mentre era in lotta per un posto al sole, dietro le big.
Una delle migliori prove della carriera del monegasco, che a fine anno potrebbe ricevere il regalo più bello. Si vocifera infatti che possa essere lui il sostituto di Raikkonen, in scadenza di contratto con la Ferrari.
Del resto, Leclerc è già nell’orbita della Rossa, in quanto membro dell’Academy del Cavallino. Qualora il finlandese dovesse ritirarsi, come paventato da molti degli addetti ai lavori, potrebbe essere lui a occupare l’ambito sedile.
MotorAge Redazione – Andrea Sicuro