La nuova hypercar realizzata dal famoso produttore e regista cinematografico americano avrà 650 CV e un look ispirato alle leggende degli anni ’60. La SCG 006 sarà prodotta sia in versione spider che coupé.
Stile vintage
Spesso quando si vuole realizzare di una hypercar, le ispirazioni ai modelli dei mitici Anni 60 sono un ottimo punto di partenza. A volte sono solamente accenni, mentre in altre occasioni il look retrò risulta molto più marcato. Ed è proprio quest’ultimo il caso della Scuderia Cameron Glickenhaus SGC 006, ultima realizzazione del produttore cinematografico italiano con il pallino delle belle automobili.
Infatti, il modello a serie limitatissima ricorda nel frontale l’indimenticabile Ferrari 250 GTO del 1962 di Giotto Bizzarrini, mentre nella vista di tre quarti posteriore è evidente una certa somiglianza con la Shelby Cobra, altro mito che ha fatto , e ancora fa infiammare i cuori degli appassionati di automobili in tutto il mondo.
Sottolineano il look retrò della SCG 006 i cerchi a raggi sottili come le sportive di una volta e i tubi di scarico laterali. I fari poi, si direbbero usciti direttamente dagli anni ’60. Ma le reminiscenze Ferrari non sorprendono, visto che Glickenhaus è un grande appassionato, oltre che cliente assiduo del Cavallino Rampante.
Tecnica di ottimo livello
Nella SGC 006 il motore sarà anteriore e non centrale. Classico anche nelle specifiche, il V8 erogante 650 CV sarà associato a un cambio manuale a 6 marce collocato posteriormente secondo lo schema Transaxle. Questa soluzione garantisce la distribuzione dei pesi di 50/50 sui due assali, ottimizzando la precisione nelle curve.
Le sospensioni a doppi quadrilateri deformabili vantano lo schema migliore in circolazione per di più derivato dalle competizioni. Inoltre, a richiesta il cambio potrà essere un elettroattuato con palette dietro il volante. Per la struttura, si è scelta la fibra di carbonio, materiale ultra resistente e in grado di contenere il peso. Il prezzo della SGC 006 si presume intorno ai 345.000 euro.
Motorage.it – La redazione
