GP Belgio: la legge di Vettel
La Ferrari spazza via le critiche e fa il pieno di autostima in vista del GP casalingo di Monza. In Belgio Sebastian Vettel domina sul circuito di Spa-Francorchamps davanti a Hamilton. Così si porta a -24 dal leader iridato. Spazio sul podio per Verstappen.
La sosta aveva lasciato tanti dubbi in casa Ferrari. Timori alimentati dopo le ultime due gare che avevano visto le Mercedes tornare in testa al Mondiale F1.
Ma “guai a vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso”, recita un famoso detto. Sebastian Vettel domina il GP del Belgio e rimette nel mirino il leader iridato Lewis Hamilton, ora lontano 17 punti.
In classifica costruttori le Mercedes allungano invece a +15 sulle Ferrari, complice il ritiro di Kimi Raikkonen. Weekend problematico per il finlandese, partito 6° in griglia dopo non esser sceso in Q3 per mancanza di carburante.
Cabala sovvertita.
Davvero la risposta che ci voleva per il Cavallino, a pochi giorni dall’atteso GP di Monza. Presumibilmente la corsa spartiacque del campionato, entrato nel momento cruciale.
Il tedesco ci arriva con il morale a mille, dopo aver battuto il rivale, 2° al traguardo, davanti a Max Verstappen. Ma Lewis, il Re Nero dalla sua ha ancora la classifica che gli regala una dote consistente da amministrare con saggezza.
Ora però sa che il rivale lo può battere anche su piste sulla carta sfavorevoli. Come quella di Spa-Francorchamps, dove la Rossa non vinceva dal 2009 (l’ultimo fu Kimi Raikkonen). E dove, in parallelo, le Frecce argentate avevano dettato legge negli ultimi tre anni.
A Monza il Cavallino cerca l’accoppiata.
Intanto Vettel con questa vittoria (la 52esima in carriera) supera Alain Prost al terzo posto della classifica dei piloti più vincenti.
Un traguardo importante conquistato in una domenica che si annunciava in salita, non soltanto per la cabala favorevole alle Mercedes su questo circuito.
Le qualifiche, a un certo punto segnate dalla pioggia, avevano infatti regalato la pole position a Hamilton. Tutto ciò nonostante sull’asciutto era parso evidente che le Ferrari avessero un passo migliore della casa di Brackley.
Sensazioni positive confermate in gara e a nulla sono servite le nuvole minacciose intraviste per sovvertire un finale dall’esito scritto.
Già dalla partenza, quando Seb passa Hamilton e conserva la posizione fino alla fine, allungando sul rivale, finito a 11” di distacco.
Una prova di forza che non può far dormire sonni tranquilli al campione in carica, sebbene le distanze in classifica si siano assottigliate di poco.
Il GP di Monza dirà tanto, forse tutto, in tal senso. Ancora una volta ci affidiamo alle statistiche ufficiali. Le ultime quattro edizioni del GP d’Italia hanno sempre sorriso al team tedesco. La Rossa, invece, non s’impone sul circuito casalingo dal 2010, quando a tagliare per primo il traguardo fu Fernando Alonso.
Uno scenario pressappoco simile a quello di Spa. Dovesse riuscire di nuovo il colpo al Cavallino, sarebbe un’ulteriore iniezione di fiducia in vista dell’autunno che molti si augurano diverso da quello di un anno fa. Quando di colpo la Ferrari si arrese di colpo regalando un Mondiale alle Frecce.
Autoscontro al via.
Succede di tutto dopo neanche una curva, con Hulkenberg che tampona Alonso e la fa rimbalzare in aria sopra Leclerc. Il quale, per inciso, deve ringraziare il tanto vituperato halo, che lo pone al riparo da conseguenze peggiori.
Grande spavento ma fortunatamente nessuna conseguenza per i tre piloti, costretti subito al ritiro.
Nel caos iniziale che ne scaturisce, la vettura di Alonso danneggia l’alettone posteriore di Ricciardo, che a sua volta colpisce Raikkonen. Il finlandese fora e vede compromessa la sua gara, che termina così al 9° giro.
Cavallino perfetto in pista e fuori.
Inevitabile l’ingresso della Safety Car, ma poco prima Vettel supera Hamilton in testa. È il momento decisivo della gara. Dietro di loro le sorprendenti Racing Point Force India di Perez e Ocon, 3° e 4°.
Nei giorni scorsi la scuderia angloindiana, entrata in amministrazione controllata, è stata ceduta al consorzio guidato da Lawrence Stroll, padre di Lance, cambiando denominazione.
In gara, Vettel incomincia a inanellare giri veloci staccando Hamilton. Mentre Verstappen irrompe in zona podio e Bottas, finito nelle retrovie, tenta la sua rimonta che in poche tornate lo porta nelle prime dieci posizioni.
La svolta arriva tra il 22° e il 24° giro. Prima si ferma Hamilton, poi è il turno di Seb che riesce ad annullare l’undercut del rivale mantenendo la posizione. Inappuntabile stavolta la condotta di gara ai box Ferrari, finiti nel mirino delle critiche in Ungheria.
L’inferno Rosso è pronto a scatenarsi.
La corsa scorre via senza particolari sussulti. Scampato il pericolo, Vettel incrementa il vantaggio su Hamilton fino alla bandiera a scacchi. Ricciardo, condizionato dall’incidente al via, alza bandiera bianca a 13 giri dalla fine.
Bottas passa le ex Force India e termina in quarta posizione. Settima e ottava le Haas di Grosjean e Magnussen. Completano la top 10 Gasly (9°), prossimo a sostituire Ricciardo alla Red Bull, e l’Alfa Romeo Sauber di Ericsson (10°).
Appuntamento all’autodromo di Monza, che si preannuncia un vero e proprio catino bollente per spingere la Rossa al successo atteso ormai da molti anni. Troppi per un pubblico di bocca buona.
MotorAge.i Redazione – Andrea Sicuro