A sorpresa, Daniel Ricciardo lascia la Red Bull e firma con la Renault per i prossimi due anni. La casa francese divorzia da Sainz Jr. e mette a segno un colpo da novanta per tornare a vincere davvero. Intanto impazza il mercato piloti. Gasly della Toro Rosso in pole per la Red Bull, suggestione Leclerc per la Ferrari. Rosberg sente il richiamo Mercedes, che potrebbe interessare anche Raikkonen…
Il circus si sta godendo alcune settimane di vacanze prima della ripresa, il 26 agosto a Spa-Francorchamps, in Belgio. Dietro le quinte continuano però le manovre dei piloti in vista del prossimo Mondiale F1. In tale contesto ha fatto cert scalpore la notizia dell’ingaggio di Daniel Ricciardo, che ha firmato un contratto biennale per Renault Sport.
Un vero e proprio colpo da novanta per la casa francese che punta a fare sul serio, tre stagioni dopo il suo ritorno alle corse. Ricciardo, tra l’altro, si può definire un cavallo di ritorno avendo gareggiato nelle Junior Series Renault tra il 2007 e il 2011.
Il pilota australiano lascia la Red Bull, con la quale ha gareggiato negli ultimi cinque anni. Dal 2019 affiancherà Nico Hülkenberg, confermato come pilota titolare dal team transalpino. Una mossa destinata a innescare un effetto domino tra i (pochi) piloti ancora in cerca di una squadra alla quale accasarsi.
Uno sgarbo alla Red Bull
Ha quasi il sapore della vendetta lo “scippo” di Ricciardo alla Red Bull da parte della Renault. I due team, ricordiamolo, in Formula 1 sono legati da una lunga partnership che dura ormai dal 2007. La scuderia di Milton Keynes monta infatti power unit fornite dalla casa francese. L’accordo, in scadenza, non sarà però rinnovato e dal prossimo anno il team angloaustriaco gareggerà con motori Honda.
In quest’ottica vanno anche inquadrati i rapporti tra i due team, già incrinati, specie dopo l’ultimo GP di Ungheria. Cioè quando Verstappen si è ritirato a causa di problemi al motore, e il team manager Chris Horner ha puntato il dito contro la Renault.
Un passo avanti per la Renault
Al di là delle dietrologie, l’ingaggio del 29enne pilota originario di Perth può rappresentare una svolta per Renault Sport. La quale non fa mistero di voler tornare a lottare per il titolo, come nell’epopea d’oro di Fernando Alonso e dei due Mondiali consecutivi.
Come spiega il presidente Jérôme Stoll: “Renault ha deciso di ritornare in Formula 1 con il chiaro intento di battersi per dei titoli. Firmare con Daniel Ricciardo rappresenta un’opportunità irripetibile di avanzare verso questo obiettivo”.
Certo un’impresa non semplice nell’immediato, vista la folta e capace concorrenza. Oltre alle pluridecorate Mercedes e alle Ferrari, vede davanti a sé ancora proprio le monoposto del team Red Bull.
La scommessa di Ricciardo
Dalla parte di Ricciardo ci sono i numeri. Sette vittorie, 29 podi complessivi, il terzo posto come miglior risultato, ottenuto in due circostanze (2014 e 2016). Un’esperienza ormai consolidata nel circus e l’età giusta per lottare finalmente per traguardi iridati.
Un obiettivo che sembrerebbe a prima vista più facilmente raggiungibile con la Red Bull che con la Renault. Certo le promesse da parte di un brand importante, e le offerte economiche, fanno gola. Tuttavia c’è sempre il rischio di un salto nel vuoto con un team che solo quest’anno si è imposto come la quarta forza del campionato. La visione di un’arrampicata in alto attira, ma l’eventualità di piangere il contratto con Red Bull è altrettanto concreta.
Queste di fatto sono state le sue parole. “Indiscutibilmente è stata una delle decisioni più difficili della mia carriera fino ad ora. Pensavo però che fosse giunto il momento di affrontare una nuova sfida. Mi rendo conto che c’è molto da fare per consentire a Renault Sport di raggiungere l’obiettivo di competere ai massimi livelli in F1. Ma sono rimasto impressionato dai loro progressi in appena due anni. So che ogni volta che Renault si è impegnata in questo tipo di sfida, alla fine ha vinto. Spero di essere in grado di aiutarli in questo viaggio, dentro e fuori pista”.
Mercato piloti in fermento
Tutto, come si dicevamo, ruota intorno a ogni scelta e soluzione nel circus. L’ingaggio di Ricciardo libera intanto un posto alla Red Bull, al fianco di Max Verstappen. Posto che con ogni probabilità, sarà ricoperto da Pierre Gasly, che nella prima parte di stagione ha ben impressionato con la Toro Rosso.
Rimarrebbe a piedi Carlos Sainz, che lascia la scuderia francese dopo solo un anno e mezzo. In un certo senso, una sorpresa visto che il suo passaggio alla Renault, nell’ottobre del 2017, avvenne a campionato non ancora concluso. Una decisione però nell’aria, visti i risultati non certo brillanti colti dal pilota spagnolo figlio d’arte (suo padre Carlos Sr. ha vinto tra gli altri due Rally Dakar).
Freme Leclerc
Per poco avvolto nel mistero il nome di chi avrà l’onore di guidare la monoposto più ambita, la Ferrari (anche se ovviamente la n.2).
Con Kimi Raikkonen in scadenza di contratto, negli ultimi tempi è stata ventilata l’opzione di Charles Leclerc, in evidenza con l’Alfa Romeo Sauber.
Quasi una soluzione “interna”. Lui che nel 2016 è entrato a far parte dell’Academy della Ferrari con l’intento di farsi le ossa come collaudatore prima della Haas e poi del Cavallino. In attesa della chiamata più importante che potrebbe presto arrivare.
Quanto a Mercedes AMG, il contratto con Bottas andrebbe allungato. Ma c’è Rosberg che ha le sue buone relazioni con il brand tedesco (il nuovo spot Heineken dice molto). E chissà, Raikkonen potrebbe trasformarsi nel jolly inaspettato.
Redazione Motorage.it – sezione Sport – Andrea Sicuro