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Nei condomini arrivano le colonnine di ricarica elettrica

 Una svolta preannunciata visto l’avvento dei veicoli a zero emissioni. Secondo il decreto legislativo 257/2016, saranno obbligatorie le colonnine di ricarica elettrica nei condomini di nuova costruzione.

Presto non sarà più così strano vedere colonnine di ricarica elettrica sotto casa. Segno dei tempi che corrono e che vedono la proliferazione di veicoli a zero emissioni. E delle normative vigenti, cui anche il nostro Paese si è adeguato da tempo.

L’art. 15, comma 1, del d.lgs. 257/2016 introduce infatti il principio che prevede, per gli edifici di nuova costruzione con più di 10 condomini, l’allaccio per l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli. Queste devono, tra le altre cose, “permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box per auto”. Che, per inciso, non devono essere inferiori al 20% di quelli totali. Lo stesso obiettivo è perseguito anche dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europeacon la nuova direttiva 2018/844, entrata in vigore lo scorso 30 maggio.

 Tre quarti della popolazione interessata.

Il piano, secondo i dati resi noti dal’Associazione Nazionale Amministratori Condominiali, riguarderà circa il 75% della popolazione italiana. Tanti quanti risiedono in un condominio e sono coinvolti nelle cosiddette ristrutturazioni di primo livello. Ossia gli interventi, con un’incidenza superiore al 50% della superficie lorda complessiva lorda dell’edificio. E che comprendono anche la ristrutturazione dell’impianto termico per il servizio di climatizzazione invernale e/o estiva asservito all’intero edificio.

 Ma all’inizio l’esborso sarà soft.

Facendo una rapida conta, su 10 posti auto, due dovranno quindi prevedere le stazioni di ricarica. Ma almeno all’inizio l’esborso dovrebbe essere contenuto. Come sottolinea Marco Bandini, Presidente dell’Anaci di Lecco: “Un punto di ricarica “domestica” normalmente ha una taglia di potenza che si attesta sui 7 kW. Quindi una ricarica lenta tipica dello stazionamento oltre le quattro ore. Nel caso di un condominio, nei prossimi due anni ci sarà una richiesta di allaccio al contatore condominiale abbastanza contenuta, che non preveda interventi strutturali di grande portata. Considerando che normalmente i contatori esistenti hanno dei “margini” di potenza abbastanza ampi”.

Per intenderci, l’installazione di una wall box (la stazione di ricarica a parete) per il garage ha costi medi compresi tra i 1.000 e i 2.000 euro. Mentre una stazione da parcheggio esterno condominiale “intelligente” , in grado quindi di riconoscere l’utente autorizzato, si aggira sui 3.000 euro.

 Rischio nuovi contenziosi.

Sicuramente tutto molto interessante. Viene da chiedersi però che cosa succederà in futuro, una volta che le colonnine di ricarica elettrica saranno installate nei pressi del condominio. Qualora il diritto di ricaricare la propria auto configga con quello di utilizzare lo spazio comune riservato a tutti i condomini, il rischio è che possano sorgere dispute anche legali. Per esempio, volendo fare una battuta ma non troppo, l’introduzione di autoveicoli elettrici sarà un nuovo motivo di lite tra condomini? Un interrogativo al quale la risposta è aperta.

Redazione MotorAge.it

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