Il mondo è bello perché è vario, si sa, e cambiare rappresenta quasi sempre un’esperienza stimolante, specialmente se si riferisce alla propria auto.
A testimoniarlo c’è una recente indagine condotta da Findomestic su 10.600 automobilisti provenienti da 15 paesi. Secondo questa indagine, al momento dell’acquisto di una nuova vettura, solo il 34% degli automobilisti intervistati sarebbe stato fedele al marchio che aveva scelto precedentemente.
Una tendenza al cambiamento che si rivela ancora più forte in Italia, dove la percentuale degli utenti fedeli scende ulteriormente al 26%. Tra i motivi che spingono gli utenti a cambiare ci sono equipaggiamenti sempre più sofisticati, restyling frequenti e un’offerta molto varia.
Anche la crescente popolarità di formule alternative alla proprietà come il car sharing o il car pooling, stanno contribuendo a ridurre l’attaccamento degli utenti alla propria auto o a un singolo marchio.
È emblematico in questo senso, poi il successo di siti come Hurry che propongono anche a privati il noleggio a lungo termine. L’alternativa all’acquisto, che permette di tenere un’auto per 2 o 3 anni, pagando solo un canone mensile comprensivo di tutti i servizi. Una soluzione quindi che incentiva il “tradimento”, dando agli utenti la possibilità di cambiare frequentemente modello.
La voglia di cambiamento degli italiani emerge chiaramente dai dati Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) elaborati dal Centro Studi Fleet&Mobility. Infatti nel 2017 il mercato auto italiano è cresciuto del 10%, grazie a un aumento non solo delle immatricolazioni, ma anche del prezzo medio del veicolo. Segno, per l’appunto, che si cercano sempre di più modelli di fascia alta come crossover e SUV.