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Audi R8 2019: dalla pista alla strada. E ritorno

Ancora più potente ed estrema la rinnovata supercar in versione stradale. La nuova Audi R8 è disponibile nelle configurazioni Coupé e Spyder.

Declinazione stradale di un’auto da competizione

Dopo il debutto della Audi R8 LMS GT3 al recente Salone di Parigi, ora è la volta della versione stradale. Infatti, Audi R8 Coupé e Spyder MY 2019 possono contare su di un design ancor più aggressivo e performance superiori rispetto all’edizione precedente. Il V10 aspirato sprigiona 570 o 670 CV.

“R8 è per Audi una vettura unica sotto ogni aspetto”, ha dichiarato Michael- Julius Renz, Amministratore Delegato di Audi Sport GmbH. “Ora la vettura è ancora più potente e veloce”, ha aggiunto Oliver Hoffmann, Responsabile dello sviluppo tecnico di Audi Sport GmbH. “Il motorsport è nel nostro DNA. Con il 50% dei componenti condivisi con R8 GT3 e il 60% con R8 LMS GT4, nessun’altra vettura di serie è così simile a un’auto da corsa quanto R8”.

Propulsore potenziato

Saremo anche monotoni, ma in un mondo di motori turbocompressi che imperano sulle supercar, fa piacere ritrovare un V10 5.2 FSI aspirato come quello della Audi R8. Parliamo di una unità che garantisce una risposta immediata alla minima pressione dell’acceleratore, ha una “fame di giri” sconosciuta ai propulsori sovralimentati e un sound straordinario.

Le caratteristiche distintive del V10 aspirato di R8 spiccano come mai e, questo iconico motore a collocazione centrale è disponibile in due step di potenza. Infatti, la configurazione d’attacco passa da 540 a 570 CV, mentre la coppia cresce di 10 Nm: da 540 a 550 Nm a 6.500 giri/min. Audi R8 V10 quattro scatta così da 0 a 100 km/h in 3”4/10 (Coupé) e 3”5/10 (Spyder) raggiungendo una velocità massima di, rispettivamente, 324 e 322 km/h.

Invece il V10 FSI di Audi R8 V10 performance quattro sviluppa 620 CV (+10 CV rispetto alla precedente versione plus), con un picco di coppia pari a 580 Nm (+20 Nm). Un risultato reso possibile dall’ottimizzazione del sistema di distribuzione, arricchito da nuove valvole in titanio.

La Coupé scatta così da 0 a 100 km/h in 3”1/10, la Spyder in 3”2/10. La velocità massima si attesta, rispettivamente, a 331 e 329 km/h. Per quanto riguarda la trasmissione, viene confermato il rapido cambio doppia frizione a 7 rapporti. Peccato che il setup manuale, oltre alle levette al volante, conservi ancora il discutibile layout della leva centrale che va spinta per salire di rapporto e tirata per scalare. Soluzione contro i principi della fisica e non certo allineata al mondo del motorsport.

Accelerazione laterale da record

1,5 g in assetto stabilizzato in curva. Questa è l’accelerazione laterale della Audi R8 che francamente trova difficili riscontri nelle concorrenti. Proprio in virtù di tale sollecitazione, assieme alle staccate al velocissime tipiche della guida in pista, la lubrificazione del motore è a carter secco e garantisce sempre la necessaria portata d’olio. Olio la cui temperatura viene ottimizzata da un radiatore separato.

Assetto aggiornato

L’evoluzione delle sospensioni comporta stabilità e precisione da riferimento. La servoassistenza dello sterzo sia dinamica (a richiesta) che elettromeccanica è stata affinata. Entrambi i sistemi garantiscono un feeling immediato e costante. Inoltre, alle modalità di marcia previste dall’Audi Drive Seelect si aggiungono, per la R8 V10 Performance quattro, i programmi “dry”, “wet” e “snow” che influiscono sulla taratura dell’ESC. Sistema, comunque, completamente escludibile.

Audi R8 è equipaggiata di serie con cerchi da 19”, mentre a richiesta sono disponibili cerchi da 20” ultraleggeri con design a 5 razze a V. L’impianto frenante di serie può essere sostituito con i dischi carboceramici. Sempre come optional si può richiedere la barra antirollio anteriore in alluminio e carbonio misto a poliuretano termoplastico (CFRP).

Anche lo stile della Audi R8 è stato aggiornato. In particolare si apprezzano le forme della griglia single frame più ampia, il nuovo splitter maggiorato, le aperture più generose alla base dei gruppi ottici posteriori e l’inedita griglia in corrispondenza dell’estrattore. All’interno del vano motore, il sistema di aspirazione è celato da una cover rinnovata, disponibile in materiale plastico oppure in fibra di carbonio.

Motorage.it – La redazione

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