Jaguar E-Pace, F-Pace, I-Pace a confronto
Nel giro di soli tre anni Jaguar ha presentato ben tre SUV, categoria nella quale non era mai stata e che oggi le vale gran parte del fatturato. Ecco come sono e come vanno.
Jaguar E-Pace
Nella realizzazione del Suv di medie dimensioni abbondano le sinergie di gruppo, poiché la Jaguar E-Pace nasce sulla base della Range Rover Evoque. Quindi ha mantenuto la disposizione trasversale del motore, semplici sospensioni anteriori McPherson, un molto più evoluto multilink al retrotreno e perfino versioni a trazione anteriore. Quest’ultima soluzione, in realtà non è propriamente in linea con l’immagine Jaguar. Però la maggioranza delle versioni che compongono la gamma E-Pace dispongono di una sofisticata trazione integrale. Trazione, che come abbiamo potuto verificare, non solo ottimizza l’aderenza sui fondi difficili ma è in grado anche di dare un certo “sapore” alla guida sportiva. Invece, lo sterzo è di gran lunga il migliore mai visto su una Jaguar per precisione e fermezza del comando alle alte velocità.
La gamma dei diesel è composta dal motore 4 cilindri 2.0d declinato nelle potenze da 150, 179 e 240 CV. Un po’ fiacca la configurazione da 150 CV, specie se abbinata al cambio manuale di serie, mentre le altre si difendono più che onorevolmente. Invece le unità a benzina vertono sul 4 cilindri 2.0 turbocompresso con le seguenti potenze: 200, 249 e 300 CV. Tutte configurazioni in grado di assicurare ottime prestazioni. Il cambio che equipaggia la maggior parte delle versioni è l’automatico ZF a 9 rapporti.
Trasmissione veloce ma non velocissima nel setup manuale, il quale, stranamente, non prevede le levette al volante. Inoltre, le versioni d’attacco hanno un sorprendente cambio manuale a 6 rapporti, veloce e sportivo negli innesti. Per quanto riguarda lo stile, la E-Pace è inconfondibilmente Jaguar e nel frontale trae nettamente ispirazione dalla sportiva di casa F-Type. Ottimi gli allineamenti tra le parti della carrozzeria (persino migliori rispetto a quelli della F-Pace di categoria superiore), al pari della verniciatura. Gli interni sono altrettanto curati, modernissimi nell’impostazione ma al tempo stesso con un’impronta d’alto artigianato tipicamente Jaguar.
Jaguar F-Pace
Nonostante abbia dimensioni decisamente maggiori e si collochi su un gradino più alto, la Jaguar F-Pace pesa meno (in alcune versioni) rispetto alla compatta E-Pace e, inoltre, mostra migliori caratteristiche in termini di tenuta di strada e maneggevolezza. Potrebbe sembrare paradossale tutto questo, ma ciò è dovuto da un lato all’architettura in alluminio (in luogo dell’acciaio riguardante la E-Pace) e dall’altro lato alla presenza di raffinate sospensioni anteriori a quadrilateri deformabili e di un sistema di trazione integrale che, in condizioni normali, invia il 95% della coppia al retrotreno.
Esistono perfino varianti a trazione posteriore, precise e divertentissime da guidare specialmente se abbinate al (rarissimo) cambio manuale a 6 rapporti. E a proposito di trasmissione, la maggior parte delle F-Pace impiega l’eccellente cambio ZF a 8 rapporti. Caratterizzato da una linea di bellezza drammatica che abbina come pochi altri la sportività all’eleganza, il SUV top di gamma della Jaguar vanta anche interni raffinati con possibilità di scegliere finiture molto pregiate in pelle e in radica.
Tutti i motori garantiscono ottime prestazioni. In dettaglio, troviamo il 4 cilindri 2.0d con potenze da 163, 179 e 240 CV, il V6 3.0d erogante 300 CV (spinta impressionante, sound fantastico per essere un diesel) e le unità a benzina. Queste ultime vertono sul 2.0 turbo (250 e 300 CV) e sul poderoso V8 5.0 sovralimentato da ben 551 CV, in grado di spingere la Jaguar F-Pace SVR da 0 a 100 km/h in 4”3/10 a fronte della velocità massima di 283 km/h. Come dire uno tra i SUV più veloci al mondo.
Jaguar I-Pace
E qui siamo dinanzi a una Jaguar semplicemente rivoluzionaria. Infatti, la I-Pace è la prima vettura con motorizzazione al 100% elettrica nella storia della Casa di Coventry. Bastano tre dati per far capire la portata della vettura: 400 CV, 0-100 km/h in 4”8/10 e 480 km di autonomia con “un pieno di energia”. Il comportamento su strada è esemplare, la tenuta semplicemente fantastica in virtù delle raffinate sospensioni anteriori a quadrilateri deformabili e posteriori multilink, senza dimenticare la trazione integrale indotta dai motori elettrici.
In sostanza, un propulsore elettrico muove le ruote anteriori, mentre un secondo si occupa di quelle posteriori. Il tutto all’insegna del “suono del silenzio” tipico delle unità elettriche. Infatti si percepisce solamente un lieve ronzio e il rotolare delle gomme. Quanto alla linea, Ian Callum ha compiuto l’ennesimo “colpo da maestro”, poiché pur in un contesto completamente inedito per il Marchio di Coventry la I-Pace è immediatamente riconoscibile come Jaguar.
E gli interni, sportivi, raffinati e soprattutto ricchi di personalità rappresentano una sorta di “schiaffo in faccia” al minimalismo delle Tesla, competitor per eccellenza. A questo punto, tirando le somme, ci sorge un dubbio: “E se la I-Pace fosse la miglior Jaguar di sempre?”
Gian Marco Barzan
Concorrenza in casa