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Strade senza semafori: il progetto Ford

 Addio semafori: un progetto innovativo e forse un po’ azzardato. Ford ha sperimentato una tecnologia che consiglia ai veicoli l’andatura da tenere nei pressi degli incroci stradali. L’obiettivo di domani è garantire il passaggio delle auto senza più semafori e segnaletica.

Un futuro senza semafori potrebbe non essere più fantascientifico. Ford ha testato una tecnologia che consiglia ai conducenti come muoversi nel traffico stradale. Ossia quando rallentare o accelerare, evitando incidenti, senza l’ausilio dei segnali luminosi. Questo è l’obiettivo del progetto “UK Autodrive”. Il governo britannico ha fatto da apripista con un esborso finanziato da 20 milioni di sterline. I test si svolgono a Milton Keynes, nel Regno Unito.

 Lo spauracchio degli automobilisti.

Pensiamo al tempo perso in coda e poi al minore stress accumulabile al volante. Da considerare pure il risparmio di carburante e la conseguente diminuzione del tasso di inquinamento.

Sarebbero queste le frecce nell’arco di Christian Ress, Supervisor, Driver Assist Technologies, Ford Research and Advanced Engineering (ma titoli più ristretti no?). “Sappiamo che gli incroci e i semafori possono essere uno spauracchio per molti automobilisti. Immaginiamo un mondo in cui i veicoli siano più consapevoli l’uno dell’altro e dell’ambiente circostante al fine di una cooperazione virtuosa sulle strade e nei pressi degli incroci”.

Servirà che tutti veicoli ne siano provvisti.

La tecnologia IPM (Intersection Priority Management) consente di identificare la presenza di un incrocio e la traiettoria degli altri veicoli nelle vicinanze. Le auto collaudate dalla casa dell’Ovale blu sono dotate di sistemi di comunicazione Vehicle to Vehicle che ne trasmettono la posizione, direzione di marcia e velocità. Cosicché è possibile arrivare preparati all’intersezione e affrontarla in sicurezza.

 Tutelati in caso di pericolo imminente. 

Altri strumenti sono in fase di collaudo. Tra questi, l’Intersection Collision Warning che avverte i conducenti di eventuali incidenti in prossimità di un incrocio. Il Green Light Optimal Speed Advisory sfrutta poi le informazioni trasmesse al veicolo dalle infrastrutture, che suggeriscono la velocità da crociera da mantenere per passare sempre con il verde.

In aggiunta, sono presenti anche il sistema Collaborative Parking che aiuta nella ricerca del parcheggio. L’Emergency Vehicle Warning avvisa invece sulla localizzazione e sulla distanza di un veicolo di soccorso in arrivo. Questi consente ad ambulanze, polizia e vigili del fuoco di raggiungere più velocemente il luogo dell’intervento.

 Un futuro senza semafori? Andiamoci cauti. 

Al momento la sperimentazione è stata avviati sui veicoli con a bordo un conducente. Qualora il progetto desse i frutti sperati, sarebbe logico prevedere che tale tecnologia possa aggiungersi alle opzioni successive al passaggio allo step 5/6 delle vetture a guida autonoma. Ricordiamo che in Italia stiamo ancora attendendo che la burocrazia dia il via libera allo step 3.

L’ipotesi estrema con strade prive di semaforo sarebbe (o sarà) dunque una rivoluzione epocale. Certo, ci sono stati noti incidenti che hanno coinvolto le auto a guida automatica, ma si è trattato di casi limite (del resto, quanti incidenti coinvolgono le auto normodotate?).

Di certo, perché gli automobilisti possano adattarsi a un tale cambiamento tecnologico e culturale serviranno tempo e sforzi.. Ma lo si diceva anche nel caso dell’avvento dell’ABS. E poi per la frenata automatica o l’assistenza al parcheggio (che ancora, in molti casi, è imperfetto). Alla fine, ci si abitua a tutto, se serve davvero.

Redazione MotorAge.it

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