Eicma 2018: tra concept e innovazioni
Tra innovazione high-tech e un occhio all’ecosostenibilità, le aziende hanno svelato all’Eicma gli ultimi concept, a volte preludio alla versione definitiva da lanciare sul mercato. Vediamo cosa ha lasciato in eredità la 76esima edizione dell’Esposizione Internazionale del Ciclo e Motociclo.
Innovazione e mobilità ecosostenibile sono stati i temi al centro dell’ultima edizione del Salone Internazionale del ciclo e motociclo, dal 6 all’11 novembre a Rho Fiera. La dimostrazione arriva dai concept presentati dalle case automobilistiche in occasione della rassegna milanese, che ha appena chiuso i battenti.
Fuori e dentro i padiglioni di Eicma, il pubblico ha potuto ammirare tante novità. Spiccano in particolare i prototipi presentati da Honda, MV Agusta, Benelli, Royal Enfield e Aprilia. Mentre Harley-Davidson si segnala per la prima motocicletta elettrica, la LiveWire, un’eresia per la casa di Milwaukee, almeno fino ad ora. Gli appassionati delle corse hanno poi avuto modo di fare la conoscenza dell’Energica EgoGP. Dal prossimo anno sarà infatti la protagonista del primo campionato monomarca per sole moto elettriche.
Ma andiamo a conoscere le novità nel dettaglio.
Honda in grande spolvero.
Honda non lascia, ma raddoppia. Dopo aver presentato lo scorso anno l’Interceptor CB4, la casa giapponese ha svelato quest’anno i concept CB125X e CB 125M, entrambe basata sul modello CB125R.
La versione M si caratterizza per una connotazione maggiormente stradale, mentre quella X strizza l’occhio a chi ama l’avventura. Il design è inconfondibile, caratterizzato dalla fusione tra sella e telaio. Completano la dotazione le ruote tassellate e le luci poste sulla fiancata e in posizione centrale che danno più prominenza al muso.
Innovazione nella tradizione.
Spicca poi il prototipo di MV Agusta, la Superveloce 800 che parte dalla base della F3 800 con motore tre cilindri, ciclistica e freni. La sovrastruttura è però diversa: realizzata in fibre di carbonio, propone una copertura in plexiglas e la protezione del gruppo ottico anteriore, entrambi gialli.
Il cupolino è tondeggiante, disegnato all’interno del faro circolare, che racchiude un elemento poliellissoidale full LED bi-funzione. Lo stessi dicasi per il gruppo ottico posteriore. Le luci di posizione anteriori, anch’esse a LED, sono integrate nella strumentazione. Dalla supersportiva sono state inoltre ricavate la posizione e le quote in sella, le pedane sono regolabili.
Nuovi la strumentazione TFT con grafica e funzionalità dedicate così come il tappo del serbatoio. Quest’ultimo è stato appositamente ridisegnato, al pari della cinghia di cuoio che incolla davanti e dietro il serbatoio al telaio.
Passato e futuro s’incrociano idealmente anche nella Royal Enfield KX. Nel prototipo troviamo il motore a V da 1.107 cc che caratterizzava il modello KX diffuso nei primi anni Trenta e il retrotreno abbassato. Sul modello attuale spiccano invece molti dettagli high-tech. Il grande faro full-LED è incastonato in una forcella Girder. Risaltano anche particolari in CNC, come le testate del motore e i cerchi.
Un look più aggressivo.
A recitare la parte del “leone” (in tutti i sensi) è anche la Benelli 800 Leoncino. Equipaggiato con il bicilindico della 752S capace di erogare ben 77 CV, il modello sfodera i muscoli con un telaio rinforzato. Tra le idee dedicate risaltano le ruote a raggi con pneumatici leggermente tassellati e la forcella Marzocchi a steli rovesciati da 50 mm. A completare il quadro l’impianto frenante fornito da Brembo con pinze ad attacco radiale e dischi anteriori da 320 mm.
Attenzioni all’aerodinamica.
Aprilia ha presentato all’Eicma il prototipo RS 660, una bicilindrica di media cilindrata dalle caratteristiche sportive ma pensate per l’utenza stradale. La carenatura, specialmente con le ali nella parte laterale, è stata sviluppata dalla casa di Noale sfruttando l’esperienza acquisita in MotoGP. Tutto questo per aumentare la deportanza e garantire la stabilità anche a elevate velocità.
Il concept è un bicilindrico che può raggiungere i 100 CV di potenza massima. La bancata anteriore deriva dal V4, mentre il telaio è realizzato in alluminio, proprio come il forcellone.
L’azzardo di Harley-Davidson.
Dicevamo della sfida di Harley-Davidson. Al centro del progetto LiveWire della casa di Milwaukee c’è il motore elettrico, alimentato da batterie agli ioni di litio con involucro di alluminio pressofuso alettato per assicurarne il raffreddamento. Presente inoltre una seconda batteria da 12 volt che alimenta sistemi ausiliari. C’è anche la possibilità di effettuare la ricarica con la modalità Fast Charge.
A livello ciclistico troviamo una sospensione anteriore Showa SFF-BP accoppiata a un monoammortizzatore Showa BFRC-lite, completamente regolabile. La frenata è operata da pinze Brembo che lavorano un doppio disco da 300 mm di diametro ed equipaggiate con ABS. Quest’ultimo è disponibile in dotazione standard insieme al dispositivo di controllo di trazione TCS.
La LiveWire sfoggia come strumentazione uno schermo a colori con tecnologia touch screen TFT, collocato sopra il manubrio e regolabile per offrire il miglio angolo di lettura. Il sistema fornisce al pilota un’ampia gamma di informazioni, oltre alla possibilità di accedere all’interfaccia per le funzioni di connettività Bluetooth, navigazione, audio e altro.
Si tratta della versione definitiva della quale è già prevista la commercializzazione.
Le Energica EgoGP elettrizzano sport e ambiente.
Lieta sorpresa, come accennato, è l’Energica EgoGP che promette di elettrizzare gli animi di un pubblico già abituato a veder sfrecciare le auto elettriche. Parliamo di un bolide con potenza paragonabile a 147 cavalli e con coppia di 200 Nm. Per rendere l’idea, è in grado di raggiungere una velocità massima di 250 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in tre secondi.
Prestazioni che hanno convinto Dorna ed Enel a sponsorizzare il primo torneo per moto a zero emissioni. L’avvio è previsto dal 2019, in concomitanza con il Mondiale MotoGP da cui arriveranno parte dei 18 piloti previsti. La curiosità è però già tanta.
MotorAge Redazione – Andrea Sicuro