Lewis Hamilton conclude alla grande la stagione del suo quinto titolo Mondiale con l’ennesima vittoria. Il britannico domina anche nel GP di Abu Dhabi, ultima gara del Mondiale F1. Vettel, questa volta in forma, conquista il secondo posto. Terzo sul podio Verstappen. Raikkonen out nell’ultima corsa con la Ferrari. Alonso si congeda.
Ha chiuso in bellezza, con una calma quasi olimpica, a voler ribadire chi è attualmente il pilota più forte in Formula 1. Lewis Hamilton trionfa anche nel GP di Abu Dhabi, l’ultima fatica del Mondiale F1 che ha consacrato il Re Nero pentacampione.
L’undicesimo successo della stagione per il britannico è il ritratto dell’annata. Le Mercedes portano a casa la quinta vittoria consecutiva negli Emirati Arabi che, come da tradizione recente, ospitano l’ultimo giro di giostra del circus. Alle sue spalle il ritrovato Sebastian Vettel, 2°, e l’ottimo Max Verstappen, 3°, mai sceso dal podio nelle ultime cinque gare. Quarto Daniel Ricciardo, al passo d’addio con la Red Bull (dal prossimo anno correrà con la Renault).
È amara invece l’ultima di Kimi Raikkonen con la Ferrari, costretto al ritiro per problemi elettrici. Il finlandese si consola comunque per aver mantenuto la terza posizione in classifica generale dietro a Vettel. Dopo 17 anni, Fernando Alonso saluta la F1, con un anonimo 11° posto. Ora arriva il momento del rompete le righe, dopo nove mesi estenuanti di fatiche.
Hamilton senza rivali. Ma anche Vettel ha mostrato gli artigli
Chi ha fame o è goloso, è risaputo, non lascia neanche le briciole. Fame, di vittoria, sembra averne ancora tanta Hamilton. Lo dimostra il modo perentorio in cui si è imposto anche nell’ultima recita stagionale. Ininfluente per le sorti del campionato, già archiviato da un mese. Ma i campioni veri trovano sempre le motivazioni per far valere la legge del migliore.
I numeri del britannico parlano di undici vittorie in 21 gare, cioè più della metà, e sei in più del rivale Vettel. Forse, alla luce del rendimento offerto da The Hammer, va rivisto anche qualche giudizio negativo sulla Rossa, che pure al momento di quagliare ha sbagliato molto.
Ci ha provato Vettel a regalare un’ultima gioia alla Ferrari e ai suoi tifosi. Contro questo Hamilton non sembra però davvero esserci trippa per gatti.
A Maranello bisogna ancora lavorare molto, sebbene si sia già fatto tanto per ridurre il gap con le Mercedes. Il divario, se ancora c’è, pare iniziare a scricchiolare. Vettel era più veloce di Bottas. E anche Raikkonen si è gustato qualche podio. Insomma, le potenzialità delle Ferrari non si discutono.
Grosjean-Hulkenberg: quanta paura.
La gara ha ribadito abbastanza le gerarchie della stagione. Aleggiava l’aria da ultimo giorno di scuola, quando si aspetta il suono della campanella per tirare un respiro e godersi le vacanze. Ma non manca chi ha tentato comunque di ritagliarsi un posto al sole, la soddisfazione di farla da protagonista nel ciak finale.
Scontata la battaglia agguerrita tra Hamilton e Vettel. Il primo, scattato dalla pole, Seb in seconda fila, con Bottas dietro al compagno di team. Le Mercedes partono dunque davanti alle Ferrari. Brutta invece la partenza di Verstappen che si ritrova 10° dopo la prima curva, mentre Leclerc beffa Ricciardo e si prende la quinta piazza.
Tanta paura, ma fortunatamente senza conseguenze, per l’incidente tra Grosjean e Hulkenberg con la Renault del tedesco che si impenna e vola fuori pista. Inevitabile l’ingresso della Safety Car.
Bottas l’unico che non esulta ai box Mercedes.
La gara riparte dopo il 7° giro, ma dura poco perché subito dopo si spegne la Ferrari di Raikkonen. “Iceman” alza dunque bandiera bianca e si congeda dal Cavallino dopo otto stagioni, condite da 10 vittorie e 51 podi in 141 gare.
Entra in pista la Virtual Safety Car e subito Hamilton ne approfitta per cambiare gomme. Al comando sale provvisoriamente Bottas, seguito da Vettel e dalle Red Bull di Ricciardo e Verstappen.
La girandola dei pit stop non riserva particolari sorprese. Alla 35a tornata Bottas accusa un guaio ai freni e dopo un accanito inseguimento viene passato da Vettel, che si mette alle spalle del leader Hamilton. Il finlandese, in difficoltà, è superato anche da Verstappen e Ricciardo. Concluderà 5° e con il triste primato di essere stato l’unico pilota Mercedes a terminare senza successi stagionali nell’era delle power unit.
I big salutano Alonso.
Il resto è una passerella per Hamilton fino alla bandiera a scacchi, con un distacco di 1”39 su Vettel.
Per il resto, da segnalare l’ottimo 7° posto di Leclerc, a punti per dieci gare nella sua annata d’esordio nel circus. Un buon biglietto da visita in vista del suo approdo in Ferrari.
Poca gloria per Alonso, che chiude fuori dalla top 10 la sua carriera in F1 e con una penalizzazione di 5” per un taglio di chicane nel finale. Il pilota di Oviedo è stato salutato da Hamilton e Vettel che lo hanno voluto accompagnare al traguardo per un giro d’onore. Il modo migliore per salutare un illustre esponente di questa disciplina che mancherà a tanti.
MotorAge.it redazione – Andrea Sicuro