La nuova hypercar della Casa di Gaydon adotta un powertrain ibrido che eroga 1.000 CV e 740 Nm, sviluppato in collaborazione con Cosworth. Aston Martin Valkyrie è il progetto più estremo mai visto sotto il profilo aerodinamico.
Mai così su di giri
Finalmente, dopo mesi di anticipazioni, la Aston Martin ha diffuso alcune specifiche del motore che equipaggia la Valkyrie, hypercar a tiratura limitata. Il nuovo motore è un V12 aspirato da 6.5 litri, capace di raggiungere la bellezza di 11.100 giri/min., abbinato a una unità elettrica. La potenza massima del motore termico è pari a 1.000 CV, per un valore di 156 CV/litro e la coppia raggiunge il picco di 740 Nm a 7.000 giri/min.
Per Aston Martin “la massima espressione del motore a combustione interna”. Come dargli torto, visto che si tratta del miglior esempio di propulsore aspirato sulla faccia della terra. Ferrari permettendo. Nessun turbocompressore e men che meno un volumetrico, perché qui la differenza la fa la cilindrata molto elevata, il frazionamento 12 cilindri a V e una propensione semplicemente micidiale all’allungo. Parlano chiaro gli 11.100 giri/min. che si raggiungono prima dell’intervento del limitatore. Roba da Formula 1 o quasi.
Peso ridotto
La Cosworth, che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppare il V12 dell’Aston Martin Valkyrie, ha messo a frutto decenni di esperienza nella Formula 1. Lo si evince da aspetti come le bielle in titanio, l’albero motore lavorato a bielletta e pistoni che rimandano alle specifiche della massima competizione automobilistica.
Concetto imperante e inderogabile è stato “massa minima e resistenza massima”. In sostanza il lavoro a quattro mani tra i progettisti Aston Martin e Cosworth ha portato alla luce un motore estremamente potente e resistente, ma anche dal peso di appena 206 kg.
Un motore insuperabile
L’entusiasmo di Andy Palmer, CEO di Aston Martin è evidente: “Nonostante le sfide apparentemente insuperabili che si sono presentate, non vi è mai stato alcun dubbio che l’Aston Martin Valkyrie non si sarebbe accontentata di qualcosa di meno di un motore V12. Dubito che questo motore possa mai essere superato” ha concluso Palmer. Pretenzioso ma sibillino.
E in un mondo di supercar con propulsori al 100% elettrici, potentissimi ma troppo silenziosi, e la guida autonoma che si fa strada anche su modelli di prestigio, è davvero entusiasmante scoprire che vi sono ancora le capacità di realizzare una hypercar sportiva dura e pura come l’Aston Martin Valkyrie.
Sound feroce
Un fantastico “moltiplicatore di adrenalina”, con un V12 che urla al mondo tutta la sua ferocia e senza alcun “effetto silenziatore” dato dai turbo che qui, semplicemente non ci sono. In altre parole, sulla Valkyrie a rendere entusiasmante il sound non è l’impianto di scarico studiato ad arte come avviene per la maggior parte delle vetture turbo ma è il motore.
Un motore “affamato” di giri, modernissimo eppur vecchio stile nella sua propensione agli allunghi imperiosi e irraggiungibili da chiunque altro. D’accordo, 1.000 CV tondi tondi (e qualcosa in più con l’ausilio della propulsione elettrica) continuano a fare impressione. “Ma vi rendete conto cosa sono 11.100 giri/min.?
Gian Marco Barzan